Crescent, occhi puntati in Procura - Le Cronache
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Crescent, occhi puntati in Procura

Né vincitori né vinti. Il Consiglio di Stato, sulla vicenda Crescent, deve ancora mettere la parola fine e, a quanto pare, la strada è ancora lunga e in salita e la partita è tutt’altro che chiusa.
Tre verifiche imposte dai giudici di Palazzo Spada che dovranno essere esplicitate con una nuova ordinanza e una sentenza che dovrà essere pubblicata, prima o poi.
Nel frattempo non si esclude che si possa andare nuovamente a ricorrere a Roma.
Ieri mattina Italia Nostra ha riassunto l’esito dell’ultima udienza e del provvedimento emesso dal Consiglio di Stato che, da un lato autorizza il prosieguo dei lavori (ma a rischio e pericolo di Comune e Crescent Srl) e dall’altro chiede verifiche più approfondite prima della pronuncia definitiva sulla mezza luna di Bofill.
Così Raffaella Di Leo (presidente di Italia Nostra di Salerno) e Oreste Agosto (legale dell’associazione ambientalista) hanno parlato «di un provvedimento positivo da parte del Consiglio di Stato». Nessuna sconfitta per Italia Nostra che rilancia: «Non so come facciano a proseguire i lavori mettendo a rischio anche le casse del comune». Tant’è – proseguono – «facciamo appello al funzionario incaricato del Comune affinché sospenda i lavori in attesa di maggiore chiarezza, al fine di salvaguardare i soldi dei cittadini di Salerno».
All’orizzonte anche e soprattutto l’ombra della Procura di Salerno. Entro fine novembre la prima indagine (quella sul Crescent) dovrebbe giungere a conclusione. Si tratta del fascicolo aperto per abuso d’ufficio che vedrebbe tra gli indagati il sindaco De Luca e l’ex soprintendente Zampino. Sarebbero già tre le proroghe disposte per le indagini e stando ad indiscrezioni e conti, entro la fine del mese il Comitato No Crescent (promotore della denuncia) dovrebbe avere i primi riscontri.
Dovrebbe essere questione di giorni anche per l’altra inchiesta, aperta di recente, sui crolli di Piazza della Libertà. In questo caso il primo passo sarà acquisire le perizie tecniche dei vari consulenti nominati da Comune, ditta esecutrice, studio di progettazione, dalla Procura e dal tribunale civile. Un responso che a quanto pare attenderebbe anche il Consiglio di Stato. Al momento, in questo caso, il fascicolo aperto è per “pericolo di crollo” ed iscritti si troverebbero i vertici e responsabili della Esa Costruzioni (ditta che sta eseguendo i lavori della piazza).
E chissà se il Consiglio di Stato tra le tre verifiche non entri anche nella vicenda piazza, con particolare attenzione ai cedimenti.
In più occasioni, soprattutto nelle precedenti udienze, si è spesso parlato di una interconnessione tra la costruenda mega piazza e la mezza luna di Bofill. Tra l’altro le due opere, l’una pubblica (la piazza), l’altra privata (il Crescent) sarebbero accomunati dallo stesso schema statico e seguirebbero lo stesso modello di costruzione. Sempre in Procura, tra l’altro, c’è la richiesta di Italia Nostra e No Crescent di «sequestro dell’intero cantiere di Santa Teresa». Ma anche in questo caso, s’attendono riscontri.
La nuova ordinanza del Consiglio di Stato in settimana potrebbe essere pubblicata e nell’atto ci saranno forme e modalità delle “tre verificazioni”.
Al di là delle carte e dei documenti (perizie comprese) non si esclude che Palazzo Spada possa incaricare tecnici esperti per sopralluoghi sul posto.
Insomma ci sarà da aspettare mentre i lavori potranno andare avanti. Naturalmente a rischio e pericolo non solo della società Crescent Srl (che in fondo è una azienda privata) ma anche del Comune di Salerno, che a differenza, è un ente pubblico. E se l’opera dovesse essere viziata (di un vizio non sanabile, così come avverte il Consiglio di Stato) anche il Comune sarebbe responsabile di un abuso edilizio da buttar giù?
Ed è per questo che Italia Nostra, ed in particolare l’avvocato Agosto consiglia: «Si sospendano i lavori per evitare il coinvolgimento del Comune in un’opera privata».