Crescent, ecco cosa c’è da verificare - Le Cronache
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Crescent, ecco cosa c’è da verificare

In tempi quasi record il Consiglio di Stato ha emesso ieri la nuova ordinanza con l’istruttoria da compiere. Un dettagliato atto che elenca documenti da esibire ed investe tre enti per le verificazioni. Fissata anche la nuova udienza: si terrà il prossimo 26 marzo.
Folta la documentazione che Comune di Salerno, Italia Nostra, Crescent srl (di concerto, in alcuni casi anche con la Provincia di Salerno) dovranno produrre mentre per quanto riguarda le verificazioni, investite Autorità di Bacino, Regione Campania e Genio Civile, che entro 45 giorni dovranno fornire tutti gli atti richiesti. Praticamente, si tratta di tre verificazioni affidate alle autorità pubbliche preposte alla tutela dei vincoli di tipo sismico, geologico, idrologico, edilizio nell’area interessata dall’intervento.
In particolare, l’Autorità di bacino destra Sele è incaricata «di verificare se le singole opere pubbliche e private del comparto Santa Teresa singolarmente e nel loro insieme e nella reciproca interazione, per come progettate, siano compatibili con tutte le regole e prescrizioni necessarie a garantire la sicurezza sotto il profilo geologico e idrologico delle opere in sé e per le opere circostanti e per la popolazione e ad escludere rischi di frane, crolli, inondazioni, alluvioni, connesse con il corso del torrente Fusandola, e danni a cose e persone in caso di mareggiate. Inoltre se c’è coerenza tra il progetto del Crescent con le misure di salvaguardia della costa dettate dalla stessa autorità (punto sollevato nell’ultima udienza dall’avvocato Oreste Agosto di Italia Nostra, ndr)».
Il dirigente del settore urbanistica della Regione Campania «è incaricato, in relazione all’UMI 4 del Comparto Santa Teresa di verificare quale è la volumetria e la superficie massima consentita sia in base al Puc che in base al PUA per l’edificio Crescent, e si verifichi se il permesso di costruire rilasciato alla società Crescent rispetti o meno dette volumetrie e superfici massime scaturenti da Puc e Pua». Inoltre, il criterio con cui il Pua e il permesso di costruire «hanno stabilito la volumetria e la superficie massima consentiti per l’edificio Crescent, e quali sono le superfici utili utilizzate per stabilire dette volumetrie e superfici, e si accerti in particolare se nelle superfici utili siano o meno state incluse aree demaniali non computabili (spiaggia e mare) ovvero eventuali fasce di rispetto fluviali non computabili; avuto riguardo alle caratteristiche del torrente Fusandola, interrato (tombinato), si chiarisca se siano previste fasce di rispetto in relazione ad esso; si chiarisca se il calcolo della ST del sub comparto 1, pari a 45.276 metri quadri sia o meno corretto, o se invece il calcolo corretto dia come risultato 45.145 metri quadri, secondo quanto sostiene Italia Nostra; si verifichi, in particolare, la veridicità o meno di quanto affermato nelle “note tecniche” depositate da Italia Nostra, a firma dell’architetto Vincenzo Strianese depositate davanti al Tar Salerno il 19 ottobre 2011».
Al dirigente del Genio civile di Salerno, infine, spetterà il compito «di acquisire tutti gli atti istruttori posti a base delle due autorizzazioni sismiche rilasciate dal Genio civile di Salerno; nonchè alla luce della documentazione sismica prodotta dalla Crescent nel procedimento sfociato nelle due autorizzazioni, e alla luce delle deduzioni prodotte da Italia Nostra nel presente giudizio, e che Italia Nostra produrrà al Genio Civile, la rispondenza del progetto dell’opera Crescent alla normativa sismica applicabile».