Convention per Bersani, ma la star è Bonavitacola - Le Cronache
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Convention per Bersani, ma la star è Bonavitacola

Ha confermato di essere il nuovo leader carismatico del Pd salernitano, l’onorevole Fulvio Bonavitacola, che ieri mattina è stato accolto da oltre settecento persone nel grande Auditorium del Grand Hotel Salerno, in occasione della convention da lui organizzata per sostenere Bersani alle prossime primarie del 25 novembre. Probabilmente, come si vocifera, sarà il prossimo candidato a sindaco di Salerno, quando De Luca, lascerà la nostra città per ricoprire, a Roma, la carica di ministro o sottosegretario, o quella di Governatore della Regione a Napoli. Alla domanda: «Sarà il prossimo sindaco di Salerno?», Bonavitacola ha risposto sorridendo e schernendosi: «No, no! Oggi non abbiamo avuto nessuna conferma, ma soltanto una bellissima giornata di partecipazione, nella quale ho rivisto tanti vecchi amici.
Ci stiamo ritrovando e la cosa ci incoraggia molto». A proposito delle primarie Bonavitacola ha confermato il suo incondizionato appoggio a Bersani: «Il futuro è Bersani». Preceduto dal segretario provinciale Nicola Landolfi, che ha usato parole di fuoco contro la classe dirigente che governa la Regione e la Provincia di Salerno: «Una classe dirigente arrogante con i deboli» e ricordato che per gli uomini del Pd i valori non sono una moda: «Noi siamo l’ultima risorsa che ha questo Paese», Bonavitacola ha ricordato la partecipazione alla convention del Pd a Milano, con il sindaco De Luca: «E’ stato capace di infiammare i milanesi, cosa non facile», e parlandoo del risultato delle elezioni americane e del sogno americano che continua: «Noi siamo democratici che guardano ai democratici americani come un cammino comune, un ponte ideale, oltreoceano, che ha in fondo i nostri stessi valori». Bonavitacola ha ricordato le tante imitazioni che ci sono in Italia dell’America «un Paese al quale i bisogna guardare, nonostante abbia commesso alcuni errori» e riferendosi a Renzi, ha sottolineato che anche in politica si imita l’America: «C’è un giovane che si sbatte a voler imitare Obama: camicia bianca, polsino arrotolato….scusate la giacca, non sono sufficientemente moderno per tenere il polsino arrotolato, anche perché non è facile arrotolarlo al punto giusto. Questo giovane rampante, lo trovate ovunque a tutte le ore e in tutte le televisioni, anche nella pubblicità di La7». Poi richiamando Di Pietro: «Il simbolo del partito democratico americano è un asinello. Negli anni ’90 anche noi abbiamo avuto i nostri asinelli e qualcuno più asinello degli altri ha fondato un partito chiamandolo Italia dei Valori. Oggi è un po’ nervoso e irascibile, forse perché ha saputo che deve pagare l’Imu sulle case». Bonavitacola ha asserito che c’è qualcosa di nuovo nell’aria: «Per questo dobbiamo ringraziare le donne italiane che nella primavera del 2011, con il movimento “Se non ora quando?” , hanno risvegliato questa Italia, perché le donne sono sempre più avanti». Bonavitacola, che ha intervallato il suo intervento con la proiezione di alcune foto (compresa quella di De Luca che toglie il sigaro a Bersani) e video di discorsi di De Luca, Bersani e di alcuni suoi interventi in Parlamento, ha paragonato l’Italia all’aquilone in volo del Pascoli, rincorso da un bambino: «Quel bambino va avanti e guarda in alto. Questa è l’Italia di oggi, che riprende un cammino smarrito. Siamo passati dall’Italia del Boccaccio, di pochi mesi fa, al Pascoli di oggi. Chi lo avrebbe mai detto». L’onorevole salernitano ha invitato a non commettere gli errori del passato: «Non facciamo svegliare l’Italia per farla riaddormentare, adesso dobbiamo rimanere svegli. Dopo che il Paese è stato avvelenato nelle coscienze, negli ultimi 20 anni, non è facile riprendere il bandolo della matassa, me se non tentiamo noi, non ci sarà nessuno che possa farlo». Dopo alcuni riferimenti alla Grecia, ai debiti del Paese e ai tagli attuati dal Governo: «I tagli lineari sono una stronzata», Bonavitacola, che si è paragonato a Perozzi, uno dei personaggi di “Amici Miei”, ha parlato della riforma elettorale«Il Porcellum è una porcheria, qualsiasi altra cosa sarà meglio», di riduzione dei parlamentari, di uno dei rami del Parlamento e della Province, della necessità di inventare un linguaggio nuovo e di Salerno città dei record: «Facciamo che diventi anche la prima città delle primarie per Bersani».