Contrabbando:fenomeno in aumento, da Napoli allarme tabaccai - Le Cronache
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Contrabbando:fenomeno in aumento, da Napoli allarme tabaccai

Contrabbando:fenomeno in aumento, da Napoli allarme tabaccai

“Il contrabbando di sigarette ha ormai rialzato la testa e, nonostante il fermo contrasto delle Forze dell’Ordine, non conosce crisi”. E’ questo l’allarme che Giovanni Risso, presidente della Federazione Italiana Tabaccai, lancia da Napoli, dove hanno organizzato una Giornata di studio proprio sul fenomeno del contrabbando. La Campania segnala l’escalation del fenomeno: nei primi quattro mesi dell’anno in regione sono state sequestrate 40 tonnellate di sigarette illegali, la metà di quelle (80 tonnellate) sequestrate in tutto il 2015. Sempre nel 2015, in Italia sono stati sequestrati 4,4 miliardi di sigarette di contrabbando. Un fenomeno – spiega il colonnello della Guardia di Finanza Giovanni Salerno – che “sottrae ogni anno all’erario 770 milioni di mancati ricavi”. I tabaccai sono in piena agitazione e minacciano una grande manifestazione di protesta a Roma contro la depenalizzazione del contrabbando di tabacchi, che viene ora punito con una sanzione amministrativa. “Ci troviamo – ha detto Risso – in una situazione paradossale, con i tabaccai controllati e sanzionati con severità e la criminalità organizzata che vede attenuarsi le pene”. Sul tema il prefetto Rosanna Rabuano, intervenuta in rappresentanza del Ministero dell’Interno, ha invitato i tabaccai a “verificare prima l’impatto della regolamentazione. Poi – ha aggiunto – siamo sempre disponibili a discutere i problemi per poterli segnalare al Ministero della Giustizia per correggere il tiro”. “Dietro al povero cristo che vende le sigarette di contrabbando con il banchetto – ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris – c’è il finanziamento delle attività delle organizzazioni criminali. Serve tolleranza zero verso prodotti illegali ma servono anche percorsi di recupero per uscire dall’illegalità”. Illegalità che coinvolge sempre di più i minori. “Le organizzazioni – dice Salerno – fanno leva su un tessuto sociale con un forte tasso disoccupazione. Viene quasi naturale per il genitore disoccupato instradare il ragazzo a vendere sigarette, compromettendone il futuro”.