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Conto salato per la frana I proprietari si difendono: «Colpa di Porta Ovest»

Andrea Pellegrino
Il Comune chiede i danni ai proprietari del costone roccioso ceduto sulla ex ss18 e loro tirano in ballo l’Autorità Portuale di Salerno. La vicenda riguarda le due frane che si sono verificate a di- stanza di dodici mesi sulla strada che collega Salerno a Vietri sul Mare. Dei lavori di messa in sicurezza che portarono alla chiusura totale dell’arteria di collegamento se ne fece carico l’amministrazione comunale di Salerno che ora pre- senta il conto. Due le ingiunzioni a carico della famiglia Caiafa, proprietaria di parte del costone che ospita anche la propria abitazione. Secondo i due atti, l’amministrazione comunale rivendicherebbe le somme di 83mila euro (con la prima ingiunzione) e ben 248mila euro (con il secondo recupero crediti). Entrambi impugnati innanzi al Tribunale civile di Salerno che ora esaminerà il ricorso e la richiesta di annullamento dei provvedi- menti di Palazzo di Città. Ma c’è di più. La famiglia Caiafa ha tirato in ballo l’Autorità Portuale di Salerno. I proprietari, sostengono che «la causa dei crolli debba ascriversi ai lavori di traforo nel- l’ambito dell’intervento di “Salerno Porta Ovest”». Una tesi, questa, sostenuta fin dall’inizio ma ora portata in Tribunale, costringendo così l’Autorità Portuale di Salerno e l’attuale commissario Messineo alla nomina di un legale e ala richiesta di un Ctp per la verifica dei fatti. Se dovesse essere accertato il rapporto causa – effetto tra i lavori del traforo ed i crolli del costone roccioso, l’autorità por- tuale sarebbe individuata come l’ente tenuto al pagamento delle somme richieste dal Comune.
Ma questo non è l’unico contenzioso. In piedi c’è anche quello presentato dalla Sam (società autostrade meridionali) che solleva la questione di eventuali interferenze tra il cantiere e la rete autostradale. Anche in questo caso l’Autorità Portuale di Salerno si è dovuta munire di un consulente tecnico.