Consiglio provinciale: «Non sanzionateci». Amabile: «Non hanno rendicontato i finanziamenti» - Le Cronache
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Consiglio provinciale: «Non sanzionateci». Amabile: «Non hanno rendicontato i finanziamenti»

Fondamentalmente nulla di nuovo sotto il sole. Tranne l’ufficializzazione di posizioni, di situazioni, cifre e provvedimenti a Palazzo Sant’Agostino. Il Popolo della Libertà è fuori dalla maggioranza e il patto di stabilità è stato sforato, con tutte le conseguenze del caso. L’unica nota positiva, l’approvazione della mozione presentata dal consigliere provinciale Giovanni Coscia, riguardante gli idraulico forestali. Questa la sintesi stretta del Consiglio provinciale di ieri mattina. Per la cronaca, da menzionare, l’espulsione dall’aula del consigliere provinciale Salvatore Memoli, un tempo vicino alla maggioranza Cirielli, oggi nettamente all’opposizione. Per lui, come sostiene il suo collega di gruppo, nonché ex presidente della Provincia di Salerno, Angelo Villani, è scattato «per la prima volta il cartellino rosso», da parte del presidente dell’Aula, Fernando Zara. «Non è mai accaduto in quest’aula – ha detto Villani – sia durante il periodo della presidenza Andria che della mia. Eppure ci sono stati scontri dialettici anche forti con l’allora opposizione». 
Due pesi e due misure, per il consigliere provinciale del Pd, Tommaso Amabile: «Ora si guarda l’orologio e si segue il regolamento. Ma quando Memoli ha tenuto un intervento di tre quarti d’ora durante la seduta per la decadenza del presidente Cirielli, nessuno lo ha fermato. Così come quando, in questi tre anni, ha parlato, elogiato questa amministrazione provinciale. Ora che non segue più la linea della maggioranza ha questo trattamento». 
Tra le curiosità, la costituzione del gruppo Pdl, la cui guida è stata affidata a Pasquale Aliberti, le strette di mano al neo deputato Simone Valiante che ha preso parte alla seduta di ieri mattina, e i frenetici contattati tra i Fratelli d’Italia e nuovi oppositori del Popolo della Libertà.
Ma di politica si è parlato ben poco. O meglio per ora si naviga a vista, in cerca del nuovo porto. Gli occhi, d’altronde, sono tutti puntati alla composizione delle liste per le amministrative che a fine mese dovranno essere presentate. Ieri in aula i primi candidati: da un lato Aliberti, che punta alla riconferma a Scafati, sotto la bandiera del Pdl, dall’altro Antonio Anastasio, che con i Fratelli d’Italia scenderà in campo a Pontecagnano. Insomma occorrerà aspettare giugno per la vera e propria resa dei conti interna al centrodestra. Per ora meglio la formula dei separati in casi, lasciando il mondo così come è.
Il patto di stabilità
Le conseguenze non sono di poco conto e la mossa dell’amministrazione provinciale s’aggrappa ad una speranza: una delibera per far voti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al fine di evitare le sanzioni previste per lo sforamento del patto di stabilità. Tredici i sì, sette gli astenuti, i voti che hanno sostenuto la proposta Mancusi, assessore alle finanze della Provincia di Salerno a dispetto della mozione presentata da Villani (vero atto d’accusa nei confronti dell’esecutivo provinciale) che ha visto il solo sostegno dell’opposizione di centrosinistra. Il Popolo della Libertà, infatti, si sarebbe tirato fuori dalla conta e dalla partita dei numeri, abbandonando, dopo l’intervento di Aliberti, l’aula consiliare. Più di ventuno milioni la cifra sforata che porterà ora a pensanti sanzioni e restrizioni per la corrente gestione. La prima, riguarda la riduzione dei fondi statali che ammonteranno a 21 milioni di euro; inoltre le spese correnti (ossia personale, acquisiti, luci, telefoni, etc.) non dovranno superare in media quelle degli ultimi 3 anni. Ancora, nessuna possibilità di prestiti (mutui compresi) per ulteriori investimenti; nessun tipo di assunzione di personale (attraverso i contratti a tempo determinato, o co.co.co o co.co.pro o consulenze) ed ancora la riduzione del 30 per cento (rispetto all’ammontare disposto al 30 giugno del 2010) dei gettoni di presenze e delle indennità.
Gli interventi. 
A scoprire le carte Tommaso Amabile: «Non diciamo bugie. L’Ente non ha nessuna capacità di indebitamento. Non ci è sfuggito – spiega il sindaco di Fisciano – che i mancati trasferimenti da parte della Regione Campania hanno come responsabili gli amministratori provinciali che non hanno rendicontato le spese. Parliamo di sette milioni di euro che la Provincia non avrebbe rendicontato, perdendo dunque i fondi. Due i lavori: la strada Fondovalle Calore e quella di Cava de’ Tirreni (più nota come l’alternativa all’ex SS18). Chissà se ci sarà un controllo da parte della Corte dei Conti per valutare eventuali responsabilità». 
Ma non solo, Amabile passa in rassegna tutti i mandati. «Sono stati distribuiti tantissimi soldi, anche contro il regolamento (benchè approvato, non è entrato ancora in vigore). Soldi – spiega – che sono andati, generalmente, a comuni amministrati di centrosinistra».
Le tasse sono aumentate già due volte. Condanna Angelo Villani che sostiene: «Mai era capitato una cosa del genere». E sullo sforamento del patto di stabilità dice: «Non c’è stata nessuna informativa ai gruppi consiliari. L’organo consiliare non è stato proprio coinvolto nel problema. Si sarebbero potuti attivare dei correttivi o ricorrere allo scudo finanziario. Ed invece non è stato fatto nulla».

 

Grillo ha Casaleggio, il Pdl salernitano Gigi Casciello. Come ogni Guru che si rispetti ha seguito i lavori del Consiglio provinciale a ravvicinata distanza, con occhi puntati su i suoi uomini. C’è chi già dice che sia il Casaleggio del Popolo della Libertà salernitano. Si tratta di Gigi Casciello che dalla campagna elettorale segue la comunicazione del Pdl. Ma naturalmente non si tratta di un semplice addetto stampa, bensì di un vero e proprio stratega della linea politica recentemente intrapresa dalla Carfagna, a tal punto da essere investito del complicato caso Cava, che, dopo settimane di trattative, pare sia giunto ad una conclusione. Ieri mattina, fino all’abbandono dell’aula da parte del Pdl, è stato in pianta stabile seduto tra la stampa, mantenendo un filo diretto con Pasquale Aliberti, che proprio durante la seduta consiliare ha ufficializzato la nascita del gruppo Pdl, composto da sei consiglieri. Diversi gli scambi di battute, le considerazioni, i commenti che Aliberti ha avuto con Gigi Casciello nel corso dei lavori. E non solo. In anteprima il sindaco di Scafati avrebbe mostrato i simboli elettorali che formeranno la sua coalizione per la corsa a Palazzo Meyer. E per la formula “Ogni Stato ha il governo che si merita”, Grillo ha Casaleggio, il Pdl Casciello.

6 aprile 2013