Consiglio Provinciale: niente numero legale, rinviato a venerdì - Le Cronache
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Consiglio Provinciale: niente numero legale, rinviato a venerdì

Erano presenti soltanto in undici. Otto consiglieri di minoranza, due di maggioranza e il presidente del Consiglio provinciale Fernando Zara. Addirittura, ad un certo punto della mattinata, ha fatto il suo ingresso in aula consiliare il redivivo sindaco di Angri, Pasquale Mauri, da tempo assente dal suo scranno di palazzo Sant’Agostino. Degli altri, dei consiglieri di maggioranza di Fratelli d’Italia e dei loro “nemici” dell’ultima ora targati Pdl, nemmeno l’ombra, almeno nei pressi dell’aula al terzo piano dello storico palazzo di via Roma. Slitta il Consiglio provinciale avente ad oggetto il Patto di Stabilità 2012, o meglio il suo sforamento. Sia durante la prima chiamata alle 11 che durante la seconda alle 12, non è stato raggiunto il numero legale per rendere valida la seduta. Due i consiglieri di maggioranza presenti: Salvatore Bottone (indipendente) e Antonio Cammarota (Fli), otto quelli d’opposizione (Giovanni Coscia, Tommaso Amabile, Paolo Russomando, Fausto Postiglione, Pasquale Caroccia, Carlo Guadagno, Angelo Villani e Salvatore Memoli) oltre il presidente del Consiglio Fernando Zara.
Nulla di fatto, dunque, per quel che concerne la discussione sullo sforamento del Patto di Stabilità e del riconoscimento dei debiti fuori bilancio.
Il Pdl, dunque, dopo la decisione delle scorse settimane di uscire dalla maggioranza di palazzo Sant’Agostino tira, per un attimo, i remi in barca e valuta la situazione. Una sorta di tacito accordo tra Fratelli d’Italia e Popolo della libertà salernitani per evitare che lo strappo tra i due schieramenti del centrodestra potesse portare ad uno scioglimento dell’assise provinciale. «Non ci sono motivi ostruzionistici – ha commentato l’assessore Amilcare Mancusi – Alcuni colleghi del centrodestra hanno lamentato il fatto di non essere stati messi al corrente in tempo della questione dello sforamento del Patto di Stabilità». E di rottura non vuol sentir parlare il capogruppo alla Provincia di Fratelli d’Italia, Franco Annunziata: «Da parte nostra non c’è stata alcuna rottura unilaterale dei rapporti con il PdL. Una rottura avviene quando c’è un gesto, un comportamento, un fatto, che lo determina. Da parte di FdI non c’è mai stato tutto ciò».
Amareggiato, ma consapevole potesse andare così, il consigliere provinciale del Pd, Giovanni Coscia che sulla ipotesi di accordo tra Pdl ed FdI per la diserzione della seduta non commenta ma che ricorda come «qualsiasi tipo di accordo non esula i consiglieri dalle proprie responsabilità. L’ordine del giorno era molto importante perché con lo sforamento del Patto si sono create notevoli difficoltà alle casse della Provincia. Venerdì vedremo se quelli del Pdl sono solo proclami o passeranno ai fatti concreti».
Intanto il prossimo 23 si discuterà il ricorso contro la dichiarazione di decadenza del presidente della Provincia, Edmondo Cirielli e il subentro del vice, Antonio Iannone

3 aprile 2013