«Confronto tra i candidati del collegio di Salerno» - Le Cronache
Attualità Politica

«Confronto tra i candidati del collegio di Salerno»

«Confronto tra i candidati del collegio di Salerno»

Adriano Rescigno

«Mi faccio promotore attraverso le colonne di questo giornale di un appello: sui temi della politica è auspicabile un confronto tra i candidati del collegio di Salerno». Parla così Carmine Ansalone, da sempre vicino al Pd e sostenitore, in particolare di Tino Iannuzzi, prima di accettare la candidatura nel nuovo movimento di Pietro Grasso, nel Collegio Uninominale Salerno per la Camera dei Deputati.

Perchè Liberi e Uguali, espressione della sinistra, non è in coalizione e viaggia da solo?
«Liberi e Uguali nasce da una problematica politica enorme rappresentata dal Partito democratico di Renzi. Siamo una enorme espressione di dissenso verso quel modo di intendere la politica e l’amministrazione del Paese».

Su quale perno ruota il suo programma elettorale?
«Non c’è nessun programma elettorale. La politica non si fa con i programmi ma con parole che esprimono un valore. La lista della spesa non è politica. La politica è pensiero, è cultura».

Si spieghi meglio.

«La politica è un rapporto da ricostruire tra i problemi della comunità ed una rappresentanza possibile. Cosa che manca da 25 anni dove in Parlamento sono arrivate persone nominate che la gente non conosce o che non ha mai visto presenti sui territori di appartenenza. Con le candidature proposte al collegio uninominale, oggi, si sta cercando di recuperare quel rapporto fiduciario e di credibilità tra la politica e gli elettori, tra le istituzioni ed il territorio».

Lei cita spesso tre grandi temi che la politica ha da affrontare, quali sono?
«Il primo tema è il recupero della dignità del lavoro e della sua dimensione esistenziale. La tutela dei diritti del lavoro. Affrontare la sfida della costruzione di nuovi lavori e professionalità che vada a riscrivere il rapporto equo tra capitale e lavoro, che da troppo tempo non lo è. Il secondo tema è la scuola, la formazione permanente, la ricerca, l’università da riformare su criteri di accessibilità a tutti e di alta selezione, garantendo a tutti di concretizzare il proprio diritto allo studio ma solo ai migliori di arrivare. Il terzo ed ultimo tema è l’Europa. Una Europa democratica. Il governo della democrazia europea con la consapevolezza che la crisi italiana è prima di tutto crisi della democrazia che coincide con la crisi dello stato nazione. Solo una Europa democratica con istituzioni democratiche rappresenta il processo virtuoso per affrontare i temi globali》