Condannato a tre anni e mezzo l’ex bomber della Scafatese - Le Cronache
Agro Nocerino Sarnese

Condannato a tre anni e mezzo l’ex bomber della Scafatese

Condannato a tre anni e mezzo l’ex bomber della Scafatese

Spaccio di droga e sullo sfondo un matrimonio che di fatto è stato dichiarato falso: condannati i pusher, i novelli sposi e lo zio mediatore. Rinviato a giudizio il consigliere Raffaele Di Stefano. Il Gup Antonello Anzalone ha accolto le richieste di condanna del pm Antonella Lauri per i pusher che spacciavano skunk e amnesia. Di poco minori alle richieste, le condanne inflitte con rito abbreviato dal Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Torre Annunziata. Tre anni e sei mesi sono stati inflitti a Bartolomeo Guadagno, ex bomber del Savoia calcio, poi alla Scafatese. Stessa pena per i gestori del traffico Mario e Nunziato Izzo. Carlo Salerno e Pasquale Coppola, invece, incassano tre anni e mezzo per lo spaccio e due anni per il falso matrimonio celebrato fuori dal municipio dal consigliere Raffaele De Stefano. La sposa, Corrada Agnello, invece, condannata a due anni di reclusione solo per il rito falso. Ieri pomeriggio, la decisione che era stata rinviata alla scorsa udienza per una replica del pubblico ministero Antonella Lauri. Il gruppo di pusher del clan ‘Gallo-Pisielli’ fu arrestato il 30 ottobre scorso dai carabinieri del Comando Gruppo di Torre Annunziata. L’inchiesta condotta tramite intercettazioni telefoniche ed ambientali in carcere, nacque nel 2012 a seguito dell’arresto per droga il 16 ottobre di Mario Izzo, nella cui abitazione a Trecase furono rinvenute circa 52 dosi di marijuana ed un manoscritto contenente le cifre dell’illecita attività di spaccio. Da quel libro, rinvenuto nell’abitazione di via Menotti, nel quale erano segnate le consegne della droga i militari risalirono ai pusher che avrebbero venduto oltre 13mila dosi di stupefacente. Giuseppe Izzo l’altro pusher coinvolto, ha patteggiato la pena di due anni di reclusione. Nel corso della requisitoria, il pm Antonella Lauri aveva ribadito le accuse formulate nei confronti degli imputati, alcuni dei quali accusati anche di usura. Ad incastrare i pusher le intercettazioni telefoniche che anche se erano in un linguaggio criptato erano molto esplicite per gli inquirenti che tenevano sotto controllo il gruppo legato ai Gallo-pisielli di Torre Annunziata per vincoli di parentela. Le motivazioni della sentenza daranno la possibilità ai difensori di fare appello, alcuni degli imputati – tra i quali proprio Bartolomeo Guadagno, scarcerato dal riesame dopo 15 giorni dall’arresto – si sono dichiarati estranei allo spaccio di stupefacenti.