Senza soldi non si… fanno spettacoli. Era atteso ieri mattina, in seduta di commissione politiche sociali, il direttore artistico del teatro Verdi di Salerno Daniel Oren. Oggetto della discussione la possibilità di tenere uno spettacolo o un concerto a titolo gratuito, ovviamente presso il Massimo cittadino, per le persone bisognose della città che non hanno l’opportunità di acquistare uno dei costosi biglietti per assistere ad uno degli spettacoli in cartellone al Verdi. Un evento, da tenersi durante le imminenti feste natalizie, al quale potranno partecipare persone individuate dalle varie associazioni salernitane attive nel settore delle politiche sociali. Ma né di Oren, né del responsabile del teatro, ieri mattina, nella sala delle commissioni al terzo piano di Palazzo di Città, non si è vista nemmeno l’ombra. Allo stato, non è chiaro se vi sia stato un difetto di comunicazione, se vi sia stata l’impossibilità da parte del maestro Oren di prendere parte alla commissione (per impegni precedentemente assunti) o se, dall’alto dei suoi 243mila euro anni di collaborazione esterna, non abbia ritenuto opportuno raccogliere l’invito dei consiglieri comunali. Non è dato sapere perché nessuna comunicazione è stata data in merito alla partecipazione o meno del direttore d’orchestra al Comune di Salerno. L’unico ad aver dato notizia di sé è stato il dirigente municipale Tommaso Esposito che ha comunicato la propria impossibilità – per pregressi impegni assunti – di partecipare alla discussione. Amareggiato il presidente della commissione consiliare politiche sociali e promotore dell’iniziativa Luciano Provenza. «Con rammarico – ha detto – devo constatare che non sono intervenuti. Ritengo che si tratti di un atteggiamento irriguardoso e poco rispettoso nei confronti dei consiglieri comunali. Provvederemo a riconvocare tutti – ha proseguito poi Provenza – Sono certo, infatti, che il maestro Oren, vista la sua sensibilità, accetterà di buon grado l’idea di dar vita ad uno spettacolo gratuito al fine di consentire a coloro che non possono permetterselo, di godersi una sera al teatro Verdi».
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