di Marta Naddei E’ la pattuglia d’oro del sindaco Vincenzo De Luca. Lo è nel vero senso dell’espressione, dal momento che – per il 2013 – la squadra dirigenziale del Comune di Salerno è costata all’ente la bellezza di 2 milioni e 87mila euro. Si tratta, certo, di emolumenti lordi ma comunque di una certa consistenza soprattutto in considerazione della rigida “spending review” che l’amministrazione comunale applica in particolar modo sui servizi e le manutenzioni ma che sembra non riguardare, però, le alte sfere di Palazzo di Città. Da tempo, anche i rappresentanti sindacali – portavoce delle istanze dei dipendenti comunali, alle prese con tagli al salario accessorio e carenza strutturale di organico – lamentano l’eccessivo numero di dirigenti, rispetto a quello dei dipendenti (insomma, ci sono i “capi” ma non ci sono le maestranze) e il peso che i loro stipendi hanno sulle già precarie finanze cittadine. Per il 2013, la dirigente del settore Urbanistica, territorio, piani e programmi, Bianca De Roberto “strappa” al collega Domenico Barletta, lo scettro di dirigente “paperone” con i suoi quasi 124 mila euro di stipendio (risultanza delle spettanze fisse, delle risorse variabili e del premio di risultato 2011 elargito lo scorso anno). Segue poi un altro dei “mostri sacri” degli uffici comunali, ovvero Luigi Carmelo Della Greca – dirigente del settore ragioneria – che si ferma a 110mila euro. In totale, oltre a De Roberto e Della Greca, sono nove i dirigenti comunali i cui stipendi annui sforano i 100mila euro: Annamaria Barbato (affari generali), Domenico Barletta (opere e lavori pubblici), Matteo Basile (impianti e manutenzioni e comandante ad interim della Polizia municipale dopo il pensionamento di Eduardo Bruscaglin), Elvira Cantarella (mobilità e trasporti), Alfonso Di Lorenzo (programmazione e controlli interni), Aniello Di Mauro (transazioni e recupero crediti e avvocatura), Tommaso Esposito (servizi demografici), Davide Pelosio (trasformazioni urbanistiche) ed Enrico Postiglione (gabinetto del sindaco e tributi). Insomma, lo zoccolo duro della classe dirigenziale del Comune di Salerno. Non che i loro colleghi se la passino peggio dal momento che per gli altri le spettanze variano dagli 83mila ai 98 mila euro. Fanalino di coda è Raffaele Lupacchini del settore politiche comunitarie che può contare su uno stipendio lordo di 36mila euro l’anno. Infine c’è Luca Caselli, l’uomo tanto voluto dal sindaco De Luca che tanto ha fatto per riuscire a strapparlo al Comune di Cava de’ Tirreni: l’attuale direttore del settore ambiente e protezione civile, infatti, è diventato componente effettivo della squadra salernitana solo lo scorso mese di marzo. In precedenza prestava servizio in posizione cosiddetta “di comando”: per lui un emolumento di circa 16mila euro. Una spesa, quella per i dirigenti, che ammonta esattamente ad un milione e750mila euro a cui poi si aggiungono tutte le voci accessorie del caso. Questa mattina, le due facce di una stessa medaglia: in piazza i dipendenti con i tagli, negli uffici i dirigenti dagli stipendi d’oro.
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