Compostaggio, indagato Massimo Cariello - Le Cronache
Cronaca Provincia Primo piano Giudiziaria Eboli

Compostaggio, indagato Massimo Cariello

Compostaggio, indagato Massimo Cariello

di Pina Ferro

Nuova tegola giudiziaria per l’ex sindaco di Eboli Massimo Cariello. Al centro dell’inchiesta la gestione dell’impianto di compostaggio a cui nei giorni scorsi sono stati apposti nuovamente i sigilli. A disporre il provvedimento è stato il sostituto procuratore Maria Carmela Polito, titolare del fascicolo investigativo. Dunque, nuova inchiesta sulla gestione dei rifiuti nella struttura ubicata nella zona industriale, finita al centro di aspre polemiche anche con l’Amministrazione comunale e comitati ambientalisti della confinante città di Battipaglia e già sequestrata, a fine gennaio 2020, dai carabinieri del Noe. Contestualmente ai sigilli “bis” è stato notificato l’avviso di garanzia all’allora sindaco Massimo Cariello, all’’ex dirigente comunale Rosario La Corte, oggi in pensione, e gli imprenditori Gianni Gallozzi ed Angelo De Gregorio, rispettivamente rappresentante con procura speciale e delegato ambientale della società Ladurner srl di Bolzano, affidataria della gestione dei rifiuti nell’impianto. Agli indagati vengono contestati i reati di: violazione di diverse norme del Codice ambientale, getto e stoccaggio pericoloso di rifiuti. Il giudice per le indagini preliminari Francesco Guerra, infatti, ha accolto la richiesta del magistrato di prorogarne il sequestro, rigettando però la chiusura definitiva dell’impianto. Nel corso delle attività ispettive condotte dai carabinieri, coadiuvati da personale ispettivo dell’Arpac di Salerno, tra giugno 2017 e ottobre 2019, emerse che per le operazioni di recupero dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata, l’impianto riceveva quantitativi di rifiuti biodegradabili in quantità notevolmente superiori rispetto ai limiti imposti, producendo un esubero mensile di circa 500 tonnellate. Tale esubero, in aggiunta alle operazioni di deposito e triturazione eseguite nel piazzale esterno dell’impianto, hanno causato le continue emissioni nauseabonde e moleste avvertite dalla popolazione