Compostaggio, ancora soldi: Ecco altri 900mila euro - Le Cronache
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Compostaggio, ancora soldi: Ecco altri 900mila euro

Compostaggio, ancora soldi: Ecco altri 900mila euro

 

di Andrea Pellegrino

Aumentano ancora le spese di progettazione per il sito di compostaggio di Salerno. Il Comune ha approvato il nuovo quadro economico, aumentando la cifra, già modificata con una precedente determina (nel 2015) di quasi 900mila euro circa. Il tutto nel mentre l’impianto è sotto i riflettori dell’Anac e della Procura della Repubblica. Ma non solo. Tra le criticità sollevate dagli ispettori di Raffaele Cantone, ed oggi sotto la lente d’ingrandimento del pm Silvio Marco Guarriello, ci sono proprio la progettazione e la realizzazione dell’impianto di Salerno. L’ultima determina è stata pubblicata qualche giorno fa. Il nuovo piano economico approvato dal settore opere pubbliche aumenta sostanzialmente il costo per la realizzazione del sito di via Andrea De Luca. Già una precedente determina “correggeva” l’atto iniziale, variando le spese originariamente stabilite. Dunque, in poco più di due anni, sono due le rettifiche che vengono fatte al consuntivo. Nel merito, l’ultima determina approvata aumenta le spese di progettazione di euro 149.081,69 (portando il costo della progettazione all’astronomica cifra di euro 767.546,43) e le spese per la direzione dei lavori di altri euro 234.969,89 portando il costo complessivo della direzione dei lavori all’altrettanto cifra di euro 857.320,00. Di conseguenza l’Iva aumenta di ben 250.801,10 euro e, rispetto alla somma iniziale di 183.502,90 euro arriva a 434.304,11 euro. Dunque, totale della spesa: 24 milioni e 993mila euro circa (rispetto ai precedenti 24 milioni e 92mila euro) di cui, tra l’altro, 3 milioni e 400mila euro per l’acquisto dei suoli. Non si esclude che anche questa determina possa arrivare direttamente sulla scrivania del pubblico ministero titolare dell’inchiesta. D’altronde, due domande sorgono spontanee: la prima sull’aumento continuo della progettazione di un impianto; la seconda riguarderebbe la tempistica e l’inchiesta in corso: insomma perché non aspettare gli esiti delle indagini che vertono anche sulla progettazione? Di un impianto, inoltre, che attualmente non è funzionate ed oggetto anche di visita ispettiva (e probabilmente di prossime audizioni) da parte della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.