Come era dolce Salerno con l’arte di Mario Pantaleone - Le Cronache
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Come era dolce Salerno con l’arte di Mario Pantaleone

Come era dolce Salerno con l’arte di Mario Pantaleone

di Andrea Pellegrino

Dopo San Matteo, al centro storico, c’era Mario Pantaleone. Sulla soglia della pasticceria, da buon vecchio commerciante, intratteneva relazioni pubbliche. In quel locale caratteristico nel cuore di via Mercanti, al centro dello snodo che conduce verso il Duomo, don Mario aveva tutto sotto controllo. Una parola per ogni cliente, salernitano o turista che fosse, vip o meno che fosse. Il capostipite di una famiglia che si è ritrovata dietro al bancone, tra i dolci, a tramandare una tradizione che segna i centocinquanta anni di attività. Mario Pantaleone e la scazzetta sono stati (e sono) simboli di una genuina salernitanità. Un pezzo di storia che va via e che entra di diritto nell’Olimpo dei grandi di questo territorio. «Un maestro, storia della città di Salerno, persona straordinaria e di grande umanità», ricorda il presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Ieri mattina la città si è svegliata incredula alla notizia dell’improvvisa scomparsa di Mario Pantaleone, stroncato da un infarto durante la notte. In molti, davanti alla pasticceria chiusa e al manifesto funebre, sono rimasti senza parole. Settantuno anni, quasi tutti trascorsi su piazza, in prima linea, ad un passo dal festeggiare i 150 anni del marchio Pantaleone. «Ci apprestavamo a celebrare questo anniversario come Comune di Salerno – dice il sindaco Enzo Napoli – Non abbiamo avuto il tempo di farlo con lui. Mario con la sua storica pasticceria, rappresentava un elemento identitario di Salerno. Ci mancherà molto anche per la sua capacità di comunicare e di essere affettuoso con i clienti e con gli amici». Tra gli estimatori della scazzetta contava anche Papa Giovanni Paolo II ma i suoi dolci hanno travalicato nel tempo i confini nazionali, conquistando anche la gola di Bill Clinton e di Gorbaciov. A ricordare Mario Pantaleone è la storica pasticceria Pansa di Amalfi: «Una persona splendida, un artigiano orgoglioso della sua professione e soprattutto della storia e della tradizione della sua famiglia. E proprio questa storia secolare che accomunava inevitabilmente le nostre famiglie aveva creato i presupposti per un rapporto basato sul vicendevole e profondo rispetto, condito da un affetto sincero che si manifestava ad ogni incontro. Proprio due giorni fa l’ultimo abbraccio in una Salerno festosa e luccicante, pronta ad accogliere il Natale e ad addolcirlo come sempre con le sue dolci proposte. Buon viaggio Mario, ti abbiamo voluto bene, da oggi il proscenio della pasticceria salernitana perde una delle sue stelle più luminose». Questa mattina la città saluterà Mario Pantaleone, alle ore 10,45 al Duomo di Salerno. L’ultimo abbraccio ad un personaggio che resterà per sempre nel libro della storia salernitana.