Città ancora nel caos e i commercianti si lamentano: nessuno compra - Le Cronache
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Città ancora nel caos e i commercianti si lamentano: nessuno compra

Le luci d’ Artista non illuminano il Natale dei commercianti.
I turisti ci sono e si vede, la città è bloccata dal traffico, ma questo non è correlato dagli introiti economici.
“La gente passa, osserva ma non compra – Alba Romanelli dell’ottica nel centro storico – tutta questa folla sarà utile ai bar e alle pizzerie, ma di certo non ai commercianti”.
Se si pensa che la crisi economica colpisca solo negozi, che vendono beni comprabili in quasi tutte le città, come gli occhiali, si sbaglia, infatti, anche il negozio Etno di Tiziana Ciccone: “Dire che sto per chiudere, è la fotografia più chiara di questo momento. Non ci sono vendite, la gente si ferma guarda ma poi va oltre, non vendendo oggetti comuni, penso che questo faccia capire a pieno la situazione di questo periodo”.
Anche i negozi che vendono eccellenze del territorio sono colpite da questa situazione, Enzo Bianchi venditore di Maioliche del centro storico: “La gente c’è che gira per il centro, ma si limita solo a guardare, non si ferma. Per quanto riguarda il mio negozio, il problema è il target di clientela, vendendo oggetti d’arte, è difficile che chi viene da fuori per la vedere le Luci d’artista, poi decida di fermarsi a comprare qualcosa. Ritengo che sia necessaria una pubblicità diversa, che spinga in alto il target di turisti, così da incentivare anche le vendite per i beni di alta qualità presenti sul territorio”.
Non solo il problema della qualità dei turisti ma anche la crisi incide notevolmente: “Naturalmente – continua Enzo Bianchi –  per comprendere i bassi ricavi di questo periodo, nonostante la mole di turisti, si deve considerare che la rata dell’Imu, ha tagliato completamente i fondi alle famiglie. Le tredicesime una volta servivano per fare acquisti, ora sono state indirizzate su altri bisogni”.
Gli acquisti dei turisti si fermano ai piccoli oggetti, questo afferma Mary Preziosi del Capua Store: “Chi viene a visitare la città, si limita a piccoli ricordini e niente, di più. I guadagni che pensavamo di ottenere durante questo periodo si sono rivelati inesatti. Pensare che si possa portare avanti l’attività solo con i guadagni di questo periodo, è pensabile solo per i bar e le pizzerie. La maggior parte dei commercianti non riuscirebbe a restare aperti basandosi solo su questo periodo”.
Più pessimista è Salvatore Tessi del negozio di tessuti di fronte a Piazza Sant’Agostino: “C’è crisi, questo periodo anche con le luminarie è un brutto periodo per tutto il settore”.