Circa 4mila le famiglie prese in carico con richieste in aumento oltre il 50% - Le Cronache
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Circa 4mila le famiglie prese in carico con richieste in aumento oltre il 50%

Circa 4mila le famiglie prese in carico con richieste in aumento oltre il 50%

di Erika Noschese

Circa 4mila famiglie prese in carica dal settore Politiche Sociali del Comune di Salerno e un incremento delle richieste di auto superiore al 50%, rispetto agli anni precedenti. Con l’emergenza Covid, le difficoltà economiche sono notevolmente aumentate e ora è necessario sfruttare al meglio le risorse del Recovery Plan. A fare il punto della situazione il direttore Antonio Di Domenico che, a soli sette giorni dal suo insediamento, ha dovuto fare i conti con il primo lockdown nazionale e la conseguente rimodulazione di tutti i servizi per rispondere, in tempi rapidi, alle esigenze di ogni singola famiglia. Direttore, il 2020 è stato un anno molto complesso. Il settore Politiche Sociali del Comune di Salerno ha dovuto fare i conti con un’emergenza epidemiologica che si è presto trasformata in una crisi economica… “L’anno 2020 è stato molto complesso, difficile ma ciò nonostante gratificante dal punto di vista lavorativo, organizzativo. Sono stato incaricato in questo settore il 2 marzo 2020 e dopo appena 7 giorni il premier Conte dichiarava il lockdown nazionale. In virtù di questo provvedimento abbiamo dovuto fronteggiare, oltre all’ordinario, anche l’emergenza, attraverso una riorganizzazione del settore, anche da un punto di vista organizzativo, in virtù dei cambiamenti dettati dagli effetti pandemici che hanno ripercussioni da un punto di vista socio economico. Uno degli obiettivi primari dell’ambito S5, quindi Comune di Salerno con capofila Pellezzano, è quello di tradurre i bisogni della popolazione residente nei due comuni, circa 140mila persone, in opportunità concrete, attraverso interventi che hanno l’obiettivo di ridurre la precarietà sociale e aumentare la qualità delle condizioni di vita di queste persone. Ciò è possibile in maniera anche tempestiva, creando una giusta sinergia e coordinamento tra i vari attori che partecipano alla realizzazione di questi interventi che possono essere di tipo istituzionale, quindi l’Asl, le scuole, i tribunali, la prefettura, la questura e privati, attraverso il terzo settore e le associazioni di volontariato. Altro obiettivo è quello di ridurre al minimo la distanza tra la popolazione e l’ambito S5, attraverso un miglioramento della comunicazione, dei servizi garantiti alla popolazione. I nostri servizi possono racchiudersi in tre grosse aree: l’area della responsabilità familiare e minori; l’area della disabilità; gli anziani: circa il 30% della popolazione salernitana è ultra 65enne. Per quanto riguarda la responsabilità familiare e minorile, noi abbiamo diversi interventi: il sostegno alle famiglie multi problematiche con minori e possiamo rappresentare i vari interventi, ovvero gli asili nido, fiore all’occhiello del Comune di Salerno con circa 9 asili nido suddivisi in varie zone della città dove abbiamo ospitato circa 460 bambini da 0 a 3 anni; poi abbiamo il centro prima infanzia che si differenzia dagli asili nido perché svolto da organi del terzo settore con 120 minori da o a 5 anni e si differenzia dagli asili nido perché non c’è la mensa e nemmeno il riposo; i centri polifunzionali che ospitano bambini dai 6 ai 14 anni dove vengono svolte attività ricreative, il doposcuola e, anche in questo caso, è stato necessario rimodulare i servizi a causa della pandemia. I centri polifunzionali hanno accolto, durante le ore mattutine, questi bambini per permettere loro di seguire la Dad. Si tratta di numeri importanti, in netto aumento. Il settore Politiche Sociali ha lavorato tanto, nel minor tempo possibile… “Da fine marzo, in pochissimi giorni, abbiamo messo in piedi una macchina amministrativa e organizzativa, abbiamo previsto tre tipi di canali di ricezione delle istanze, whatsapp, email e cartaceo, con il supporto anche degli altri settori grazie ad un’ordinanza sindacale. Abbiamo consegnato in 5 giorni lavorativi buoni spesa prima delle festività pasquali, è stata una grossa impresa ma un punto di successo per questa amministrazione. È stato necessario rimodulare il servizio dell’assistenza specialistica scolastica: il terzo settore ha permesso anche quella domiciliare degli utenti; altre forme di rimodulazione riguarda gli anziani con la consegna dei pasti a domicilio e la distribuzione dei farmaci attraverso la società in house Salerno Solidale. Per quanto riguarda i minori, abbiamo dato un supporto all’educazione dei minori affetti da disabilità”. Rispetto agli anni passati, quante sono state le richieste inoltrate al settore Politiche Sociali? “In realtà si è avuto un incremento superiore al 50% rispetto agli altri anni mentre in aree particolari la richiesta è oltre il 50%; è aumentata tantissimo l’esigenza di un aiuto diretto, attraverso il pagamento delle utenze, della luce, gas e acqua, attraverso l’associazione di volontariato. Si tratta di una modalità portata avanti per consentire alle famiglie di avere un supporto economico ma soprattutto per sopperire le utenze domestiche. Un altro incremento determinato dalla rimodulazione scolastica attraverso la dad è stato l’aumento dei casi di dispersione scolastica e quindi la presa incarico e richieste di minori da collocare in strutture diurne. Inoltre, per i buoni spesa poi nell’anno 2021 abbiamo previsto una procedura online sulla piattaforma dedicata del Comune di Salerno che ha consentito un minor impegno delle risorse ed ha comportato l’assegnazione di 38.425 buoni spesa a 1.856 nuclei familiari. Sarà comunque prevista un ulteriore riapertura dei termini nella prima metà di giugno e successivamente la distribuzione ai beneficiari del primo bando e della riapertura dei residui rimasti.”. Il covid è in una fase calante ma le difficoltà aumentano. Il settore Politiche Sociali cosa ha in programma di fare ancora? “Dobbiamo dire che a breve arriveranno numerosi finanziamenti per questo settore e noi dobbiamo essere pronti, a livello organizzativo nel recepire le difficoltà delle famiglie per poi tramutarle in fatti concreto. Il recovery plan prevederà soprattutto aiuti alle famiglie, alle persone con disabilità incentivando e potenziando l’assistenza domiciliare, attraverso forme innovative. Dobbiamo essere pronti, sia nella programmazione sia nell’ottimizzazione delle risorse per affrontare ciò che avverrà a breve per non perdere i finanziamenti, essere al passo con i tempi e rendicontare in tempi brevi la spesa. Sono inoltre previsti interventi straordinari di supporto rivolte alle famiglie e agli individui in situazione di vulnerabilità personale, sociale ed economica, particolarmente aggravate dalla situazione di isolamento per l’emergenza Covid-19 attraverso un sostegno alle famiglie o singoli in stato di disagio socio/economico (per il pagamento di utenze, per la fornitura di generi alimentari, beni di prima necessità, vestiario, buoni spesa, acquisto di medicinali non prescrivibili, spese mediche specialistiche e/o spese per acquisiti etc.)”. Qual è la priorità adesso?“Bisogna puntare su famiglie con problematiche sociali, con minori perché loro rappresentano il nostro futuro. È importante intervenire su questo segmento che va dai 6 anni in poi, per cercare di recuperare questi ragazzi, attraverso un’inclusione attiva, la formazione e ogni forma che permetta di inserire in contesti tali da poter ridurre al minimo la precarietà sociale”. Con la città chiamata al voto, l’amministrazione comunale dovrà fare i conti con il post Savastano. Cosa si aspetta dal nuovo assessore? “Dal nuovo assessore mi aspetto che sia una persona competente, che conosca le problematiche del settore, con tutte le sue difficoltà. È importante ci sia una persona in grado di conoscere il meccanismo amministrativo, politico del settore, particolarmente delicato ma, soprattutto, mi aspetto abbia la stessa sensibilità sociale di quello uscente”. Quante sono le famiglie prese in carico da questo settore? “Circa 4mila persone con tutti i servizi connessi. Dobbiamo essere bravi a concretizzare tutti i finanziamenti che arriveranno e a trasformarli in servizi per i cittadini. Questo resta l’obiettivo principale perché il settore si regge su finanziamenti nazionali, regionali e in parte comunali, soprattutto per quanto concerne gli asili nido e altri servizi. In questa fase, è importante avere le persone giuste, risorse umane tali da riuscire a recepire tutti i finanziamenti e concretizzarli, proprio per non perdere quest’opportunità che ci viene offerta”.