Ciccone: serve unità di intenti nel centrodestra - Le Cronache
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Ciccone: serve unità di intenti nel centrodestra

Ciccone: serve unità di intenti nel centrodestra

Avvocato Ciccone, come intende interpretare questo nuovo incarico di vice coordinatore vicario di Forza Italia, con quali obiettivi?

Quello prioritario sarà senza dubbio di aprire il partito a nuove energie e giovani risorse. Nel nostro territorio esiste una consistente parte di cittadini che non si sente rappresentata politicamente. Un elettorato di area moderata che fa fatica a riconoscersi nelle forze in campo e anche molti cittadini che avevano riposto fiducia in nuovi partiti e movimenti, per esempio il M5S, che sono rimasti delusi e che rischiamo di vedere sempre più lontani dalla politica.

Teme una progressiva disaffezione e anche un abbassamento delle quote di elettorato votante già a partire dalle prossime consultazioni amministrative?

Le amministrative risentono molto dei contesti locali, ma credo che, complice la pandemia e il suo strascico, la gente sia sempre di meno invogliata alla partecipazione politica. E di sicuro non ha giovato un certo atteggiamento di distanza, che spesso i cittadini hanno percepito anche come atto di arroganza e di mancanza di spirito di servizio.

In che modo recuperare questa diffidenza?

Innanzitutto ripartendo dalle esigenze e dalle aspettative dei territori. Senza di questo anche la politica di investimenti prevista per i prossimi anni grazie ai fondi europei potrebbe tradursi in un nulla di fatto. Ci vuole conoscenza dei problemi concreti e delle potenzialità che un territorio può tradurre in realtà. Naturalmente tutto questo deve corrispondere a un rinnovato interesse dei giovani verso la politica. E ciò potrà avvenire solo se i giovani stessi troveranno spazio e non ostacoli nelle organizzazioni politiche. Ci vuole un nuovo spazio per nuove idee. E uno spirito costruttivo, di grande sforzo unitario per tirare fuori la nostra provincia da una situazione che la vede indietro su moti versanti: a partire dalla logistica, per finire ai servizi alla persona, al turismo e alle produzioni industriali. Pare che finalmente, dopo anni di tempo perso e inutili confitti, siamo prossimi all’apertura dell’aeroporto Salerno – Costa d’Amalfi. Bisogna che tutti si attrezzino per costruirvi intorno una rete di servizi e che ci si metta da adesso a lavorare sodo, piuttosto che appuntarsi medaglie al merito. Qui parliamo di una infrastruttura che avrebbe dovuto essere operativa da anni.

Lei dunque auspica un concorso di forze. Reputa che sia possibile in un territorio che ha visto spesso frammentazioni nel ceto politico?

Io credo che, senza uno sforzo comune, non si viene fuori da una situazione emergenziale. E, badate bene, il dopo covid sarà un periodo di grossa selezione. Chi non sarà in grado di adeguarsi alle sfide del futuro, resterà indietro per sempre. Dal mio punto di vista politico, credo che il centro destra debba attrezzarsi con una proposta di programma chiara. Ritengo che si debba perseguire una politica di unità, ma fuori da ideologismi e restando coi piedi molto attaccati alla realtà del nostro territorio. Chi non ha intenzione di muoversi così, non penso sia utile ad alcuna causa. Tantomeno a quella del centrodestra.

Un lavoro difficile.

Un lavoro necessario. Non vedo altra strada e credo che Forza Italia possa giocare un ruolo centrale in questo progetto a partire dall’ impegno degli uomini tradizionalmente legati alla nostra provincia e dalla sua proiezione nazionale ed europea. Ma soprattutto puntando a stimolare l’interesse dei giovani, che altrimenti si allontaneranno irrimediabilmente dalla politica. Questo è il lavoro che dovremo fare noi in Forza Italia. Farò di tutto perché si svolga in unità di intenti anche con le altre forze di centro destra. Occorre che ci sia subito un impegno programmatico comune, senza del quale la gente non riesce a capire chi votare e per cosa votare.