Che fine hanno fatto i fondi per Matierno? - Le Cronache
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Che fine hanno fatto i fondi per Matierno?

Che fine hanno fatto i fondi per Matierno?

di Brigida Vicinanza

C’erano dei fondi per le frazioni collinari, ma che non sono mai stati utilizzati per la manutenzione o la bonifica di questi ultimi. A denunciarlo è Enrico Cipriano, presidente del “Nuovo comitato di quartiere Materno”, che da tempo chiede un incontro a sindaco, consiglieri e assessori per portare alla luce la situazione del quartiere e soprattutto dei rioni collinari. Prendendo spunto dalle intercettazioni pubblicate da Cronache nel marzo 2016 e da una conversazione tra Di Lorenzo e De Luca, Cipriano ha sottolineato: “Di Lorenzo e De Luca alla luce della necessità di reperire fondi per il completamento della stazione marittima, concordarono di destinare a tale scopo fondi riservati ad altre opere cittadine e nello specifico, quelle del contratto di quartiere per Materno e la Lungo Irno”, scrive il presidente Cipriani: “Nel 2008 fu infatti sottoscritto il protocollo di intesa tra il ministero delle Infrastrutture e il Comune di Salerno che si impegnarono a contribuire con finanziamenti al programma innovativo in ambito urbano denominato “Contratto di quartiere II per Fratte, Materno e Cappelle”. In particolare si trattava di circa 30 milioni di euro, messi a disposizione dal Comune di Salerno e dal Ministero. La lista dei lavori da realizzare era stracolma, tra cui la realizzazione di alloggi Erp a Cappelle, interventi di ristrutturazione e riqualificazione degli alloggi Erp a Materno, realizzazione e urbanizzazione a carattere sperimentale, realizzazione di un centro di aggregazione e opere di urbanizzazione connesse a carattere sperimentale. E ancora la realizzazione di nuova viabilità su Materno e la realizzazione e il completamento della rete fognaria in località Pastorano. Ma non solo, il Comune di Salerno fu individuato come beneficiario di un contributo di 1 milione e 500 mila euro tra il 2005 e il 2007 per la realizzazione di un centro polifunzionale a Matierno. Opere mai realizzate, su cui mai ha più proferito parola fino ad oggi, quando Cipriani, per l’ennesima volta (già prima delle elezioni amministrative aveva chiesto udienza) ha chiesto un incontro all’amministrazione comunale: “Noi abbiamo a cuore il progresso del nostro rione e desideriamo contribuire per il ruolo di ciascuno nella società. Scegliamo la parola progresso che non è sinonimo né di crescita né di sviluppo. Siamo preoccupati che un uso disinvolto di questa risorsa destinata a Materno, ci impoverisca e renda il futuro del nostro rione ancora più incerto e complesso. Ora invitiamo tutti alla massima collaborazione sul problema, per dimostrare che la buona politica è ancora possibile, capace di dare risposte concrete e una dignità ad un quartiere troppo spesso dimenticato”. Poi Cipriani conclude, appellando al primo cittadino salernitano: “Siamo sicuri di trovare un interlocutore sensibile al problema e volenteroso di affrontarlo, speriamo di ricevere risposte immediate per un incontro perché crediamo che il tema deve essere reso comprensibile ai cittadini del rione Matierno”. Intanto la lista di opere incompiute cresce.