Celano: «Eviteremo che il sindaco di Pontecagnano sia un burattino nelle mani di De Luca» - Le Cronache
Provincia Pontecagnano

Celano: «Eviteremo che il sindaco di Pontecagnano sia un burattino nelle mani di De Luca»

Celano: «Eviteremo che il sindaco di Pontecagnano sia un burattino nelle mani di De Luca»

Roberto Celano fa le pulci a Roberto Brusa e da un post su Facebook il caso diventa provinciale. Il capogruppo consiliare di Forza Italia a Salerno si lascia andare in una lunga disamina dei problemi di Salerno e dei Comuni limitrofi. «Leggo di una goffa replica di tale Roberto Brusa segretario cittadino di Pontecagnano Faiano del Pd di Renzi, Boschi e De Luca, di cui Lanzara è esponente apicale, seppur “imbarazzato”, evidentemente, a schierarne il simbolo). Non ricordo che tale Brusa, né Lanzara “abbozzarono” un minimo di reazione a difesa dei cittadini di Pontecagnano Faiano, allorquando il loro mentore politico deliberò di realizzare un impianto di termovalorizzazione sul territorio comunale di Salerno (affinché il capoluogo godesse dei benefici politici) ma, difatti, al confine con il comune di Pontecagnano Faiano e ben più vicino al centro urbano di quest’ultimo comune (che avrebbe maggiormente nuociuto, delle negative conseguenze ambientali). Tenta di spostare l’attenzione sulla figura di Ernesto Sica, ora a suo dire discutibile, dimenticando che il candidato è il giovanissimo Francesco Pastore, che rappresenta al meglio la sintesi di un’esigenza di rinnovamentoe di capacità amministrativa. Mi chiedo dove fossero Brusa e Lanzara allorquando Sica, 3 anni fa, sosteneva alle regionali il loro colonializzatore politico con grande soddisfazione di quest’ultimo. Mi chiedo se si siano accorti che nelle loro liste siano candidati numerosi esponenti di quelle amministrazioni Sica che oggi denigrano (ma evidentemente approvavano quando Sica era organico al centrosinistra!). Denigra, Brusa, Pontecagnano, esaltando le condizioni delle città limitrofe, ma evidentemente non solo non esce dal confine del ponte ma non legge neppure i giornali. Si sarebbe accorto, altrimenti che il capoluogo sta vivendo una emergenza igienico-sanitaria allarmante (con scontro e “scaricabarile” di responsabilità tra Comune ed Asl, entrambi a gestione progressista) a causa di servizi offerti inesistenti, a fronte della più alta tassazione d’Italia. Si sarebbe accorto, che anche nel capoluogo sta crollando il castello delle frottole raccontate abilmente per un quarto di secolo, a causa dell’evidenza dei fatti e degli impietosi dati macroeconomici e sotto la scure di una Procura che, non può più fare a meno di far luce su un periodo increscioso del governo cittadino. Si sarebbe accorto, che le associazioni sportive salernitane sono costrette a emigrare per far sport e ospitare gare, sovente chiedendo “spazi” e accoglienza anche alle strutture sportive della limitrofa Pontecagnano. Si preoccupi tale Brusa di sollecitare una maggiore attenzione delle istituzioni a guida Pd per la sua comunità, in quanto le zone e le strade peggio messe e più abbandonate sotto ogni aspetto (Litoranea e Aversana su tutte) che ricadono nel comune di Pontecagnano sono proprio quelle gestite dall’amministrazione provinciale a guida Pd di Giuseppe Canfora. A proposito di finanziamenti, si preoccupi di evitare che il finanziamento del grande progetto a difesa delle coste elargito dalla giunta Caldoro non venga perso per incapacità della Provincia a guida Pd. E se ne facciano una ragione Brusa e Lanzara, che anche se nascondono il simbolo del Pd, in città tutti sanno e sapranno, che lo schieramento a guida Lanzara (diverse liste sono state materialmente composte negli uffici di Palazzo di Città a Salerno) è espressione di un sistema di potere vergognoso, oppressivo, sebbene in fase di crollo, che mira, come “colpo di coda”, a colonizzare e controllare socialmente anche Pontecagnano . Si mettano l’anima in pace, Forza Italia, con Francesco Pastore e con la gente libera di Pontecagnano eviteranno che si realizzi un tale vergognoso disegno ed impediranno che il primo cittadino della città possa essere il burattino politico di una gestione dinastica e dannosa».