C'è jazz ai Concerti d'Estate di Tonia Willburger - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

C’è jazz ai Concerti d’Estate di Tonia Willburger

C’è jazz ai Concerti d’Estate di Tonia Willburger

Questa sera, alle ore  21 ad inaugurare la sezione jazz della rassegna, la tradizione del trio di Salerno, con Guglielmo Gugliemi, Aldo Vigorito e Sandro Deidda

Di OLGA CHIEFFI

La sezione jazz della XXI edizione dei Concerti d’Estate di Villa Guariglia in tour, sarà inaugurata, questa sera, alle ore 21, dal Trio di Salerno, nome dal gusto classico per questa formazione composta dagli eredi di tre grandi famiglie musicali di Salerno, i Deidda, i Guglielmi, e i Vigorito. Sul palcoscenico dell’Area Archeologica di Fratte, ospiti di Antonia Willburger, saliranno, infatti, Guglielmo Guglielmi, al pianoforte, figlio dell’indimenticato Achille, Sandro Deidda, ai sax tenore e soprano, iniziato alla musica e al jazz insieme ai suoi fratelli Alfonso e Dario, da papà Franco e Aldo Vigorito al contrabbasso, il figlio di Enrico, musicisti padri e figli, i quali, in cerca di una nuova strada, di nuove concezioni ritmiche, non potevano non farsi travolgere dal vento del jazz. Così, se la vecchia generazione accolse quelle coinvolgenti melodie, studiò l’arte dell’improvvisazione, dell’accompagnamento, di quella strana circolarità del jazz che è estremamente importante nel linguaggio di questo genere, nel “giro” degli accordi e nel “passare” la parola cercando di “dire” qualcosa di nuovo, sui V disk barattati o sottratti ai militari americani, imparando ad amare i grandissimi del jazz, le big band, gli straordinari solisti, le voci, la nuova ha conservato gelosamente, rielaborato e ampliato questo patrimonio musicale, affettivo e emozionale. Da questo assunto nasce il trio di Salerno, tre jazzisti che sono nati musicalmente insieme, e si ritrovano dopo innumerevoli e diverse esperienze e collaborazioni a ri-intendere un jazz dal raffinato senso armonico, gustoso sia nella rivisitazione di celebri temi, dagli arrangiamenti originali, ma mai sopra le righe, che nell’offrire nuove composizioni, un trio che rispecchia a meraviglia il continuum jazzistico di “famiglia”, che sa combinare eleganza e corposità sonora, arte d’improvvisare e sensibilità nell’accompagnamento da parte di tutti. Infatti, il trio ha inteso giocare su linee melodiche e armoniche pulite, con un interscambio continuo di soli e quindi di linee armoniche d’accompagnamento. Lo stesso Sandro evidenzia un suono morbido, mai urlato, supportato dalla tastiera di Guglielmo Guglielmi che sa muoversi in una dimensione tematico-timbrica ideale per sfruttare l’ampia tavolozza sonora di cui sono portatori. Un trio che si nutre della sofisticata intuizione armonica e del fraseggio articolato e intenso di Aldo Vigorito, il quale in questo trio senza batteria, non fa mancare quello scintillio percussivo, ottenuto con inimitabili e leggere respirazioni ritmiche.  IlTrio di Salerno presenterà il suo terzo lavoro dal semplice e perfetto titolo “3”, inciso per l’etichetta Pomigliano jazz. Quest’ultimo progetto rappresenta un importante traguardo artistico per i tre musicisti che insieme hanno superato i dieci anni di attività.Anche in questo lavoro trovano posto le composizioni originali di Guglielmi, Vigorito e Deidda, “Isaki”, “Life Step”, ”Francesca’s Song”, che racchiude un bel solo di clarinetto di Sandro, “3”, “Song for Elvira”, “’Na jurnata ‘e sole”, oltre ad alcune “perle” musicali come “Rain” di Ryuichi Sakamoto, tratto dalla colonna sonora del film di Bertolucci “L’ultimo imperatore”, “Carinhoso” di Pixinguina, autore popolare brasiliano d’inizio Novecento e “Amore che vieni, amore che vai” dell’indimenticato Fabrizio De Andrè.