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Cava. A rischio gli arresti di “Hair Coffee”

CAVA DE’ TIRRENI. Niente atti della procura, chiesto al tribunale del Riesame l’annullamento dell’ordinanza cautelare a carico degli indagati nell’inchiesta “Hair Coffee” per detenzione di sostanze stupefacenti.
Gli avvocati, tra i quali Alfonso Senatore e Mario Secondino, hanno chiesto annullamento dell’ordinanza a carico degli indagati che il primo febbraio scorso erano stati raggiunti dalla misura cautelare per lo spaccio nel centro di Cava de’ Tirreni. A inzio mese erano finiti in tre in carcere: Antonio Benvenuto, 50enne residente a Nocera Superiore contitolare del caffè-parruccheria “Hair Coffee”; Domenico Caputano, detto Mimmo, 34enne cavese come lo è anche il 48enne Raffaele De Martino. Erano stati ristretti ai domiciliari: Carlo Lamberti, 35enne cavese come anche lo è il 22enne Francesco Trabucco; il 26enne Fabrizio Milite di Nocera Superiore e il 33enne Pasquale Giuliano di Pompei. Erano stati sottoposti all’obbligo di presentazione quotidiano alla Polizia giudiziaria: la 33enne Maria Elena Dominique Guidotti di Montegualtieri, di Cava de’ Tirreni; Gennaro Scirgolea, 57enne cavese come lo sono anche la 40enne Arianna Villani, il 48enne Carmine Medolla (parrucchiere contitolare dell’“Hair Coffee”), il 52enne Claudio Mazzotta e il 40enne Umberto Della Corte. I giudici si sono riservarti la decisione
Nell’indagine, è emerso che alcuni degli indagati avrebbero perfino nascosto cocaina, hashish e marijuana nelle tazzine del caffè. Per gli inquirenti, con l’operazione del primo febbraio sarebbe stato sgominato un centro di spaccio nel pieno centro di Cava de’ Tirreni che ruotava, in parte, attorno all’“Hair Coffee” in via Montefusco, alle spalle delle Poste centrali e a due passi dai portici luogo della movida cavese.