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Carfagna e Caldoro si defilano Il Cav pensa a Martusciello

di Andrea Pellegrino
Ritorno alle origini. Questa potrebbe essere l’idea del Cavaliere per risollevare Forza Italia. E proprio dalla Campania, in vista delle prossime elezioni regionali, da Arcore potrebbe essere calato l’asso nella manica, nel caso in cui dovessero venire meno le altre candidature. Berlusconi potrebbe indicare il suo ex delfino, Antonio Martusciello, suo plenipotenziario politico campano negli anni 90. Fratello di Fulvio, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, dopo l’esperienza parlamentare, Antonio Martusciello è un commissario di lungo corso dell’Agicom. Un nome di peso per saltare l’ostacolo e dopo un possibile e prevedibile no di Mara Carfagna, decisa a non accettare candidature al di sotto di Roma. Sul tavolo resta il nome di Stefano Caldoro, intenzionato più a lanciare una figura tecnica per la presidenza, ritagliandosi però un ruolo di peso all’interno del governo regionale. D’altronde, Caldoro è già stato seduto sulla poltrona più alta di Palazzo Santa Lucia e una sua ricandidatura ripropone, quasi in toto, lo scenario di cinque anni fa, con la sfida a Vincenzo De Luca. Non mancano altri tavoli di trattative e altri nomi: come quello di Severino Nappi, ex assessore regionale al lavoro della giunta Caldoro che da tempo ormai è in campo per la costruzione di un nuovo progetto politico all’interno della casa azzurra. Resta in piedi anche l’ipotesi Cirielli, nome calato da Giorgia Meloni. Secondo lo scacchiere politico nazionale interno al centrodestra a Fratelli d’Italia spetterebbe la leadership in Puglia mentre quella della Campania, così come è storicamente, è appannaggio degli azzurri. Ma da qui alla presentazione delle liste tutto potrà ancora accadere. Così come è da definire il ruolo della Lega in Campania. Dopo Grant, nome ufficiale che il Carroccio ha fornito alla coalizione si lavora ancora intorno a Gennaro Sangiuliano, nome ben visto anche dal Cavaliere. Ad oggi la Lega campana ha un problema in più: il commissario Volpi, infatti, dopo la recente nomina alla guida del Copasir dovrà lasciare l’incarico. Nei prossimi giorni, ad elezioni umbre fatte, probabilmente Salvini metterà mano al caso campano, dove il partito è ancora lontano dalla sua conformazione classica.