Caramanno: «Arechi già da serie A, solo pochi ritocchi» - Le Cronache
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Caramanno: «Arechi già da serie A, solo pochi ritocchi»

Caramanno: «Arechi già da serie A, solo pochi ritocchi»

di Marco De Martino

SALERNO – L’assessore allo sport Angelo Caramanno, a margine della premiazione al Comune della Salernitana, ha fatto il punto della situazione sul rinnovo della convenzione per l’utilizzo dello stadio Arechi e sull’ammodernamento dell’impianto di via Allende in vista della serie A: «Per quanto riguarda la convenzione -ha spiegato Caramanno- il Comune la fa con la Salernitana. E’ evidente che questa scadenza a cavallo di qualche modifica societaria implichi il fatto di guardarsi negli occhi. Oggi questa è la società e sta ragionando da proprietaria in maniera legittima, avviando un percorso di tutela». Come sottolineato da Caramanno, a condizionare inevitabilmente la trattativa per il rinnovo della convenzione c’è l’incertezza societaria che però dovrebbe risolversi in meno di un mese: «Sono certo che questa società, la quale alla fine ha avuto ragione su tutto, sappia tutelare al meglio anche questo momento successivo. Sono assolutamente certo che la Salernitana rimarrà in buone mani». Secondo Caramanno il principe degli stadi non avrà bisogno di interventi massicci in vista dell’approdo in massima serie: «L’Arechi è già uno stadio di serie A, non scherziamo. E’ chiaro -ha aggiunto l’assessore- che ha bisogno di alcuni interventi che il Comune, in quanto proprietario, effettuerà. Ha bisogno di una rinfrescata, va modernizzato, anche nelle aspetattive e nella prospettiva proprio di un suo utilizzo globale. Su alcune cose bisogna lavorare con la Questura, ad esempio -ha spiegato Caramanno- per quanto riguarda la rimozione delle reti dietro le porte che in tanti stadi d’Italia non ci sono più. E’ una idea in stile inglese che a me non dispiace. Si va verso un rapporto più civile rispetto alla propria squadra, penso che Salerno sia pronta sotto questo punto di vista. La città si sta svegliando e sta capendo che è successo qualcosa che nessuno pensava potesse succedere». Una promozione che è nata dieci anni fa proprio nei saloni di Palazzo di Città: «E’ un’altra storia della Salernitana, forse una delle più belle. Abbiamo ricominciato da zero ed ora ci ritroviamo nell’Olimpo del calcio. L’altra sera -ha raccontato Caramanno- osservavo la finale di Coppa Italia tra Juventus ed Atalanta e mi dicevo “ci siamo anche noi”. Tra l’altro quella sera mi sono anche incontrato con il direttore sportivo Fabiani ed ho chiesto di comprare questo e quell’altro giocatore. E’ un cambio di mentalità -ha proseguito l’assessore- che fa bene a tutta la città in un momento storico particolare». Da grande tifoso della Salernitana qual è, Caramanno ha ringraziato la società granata per la grande impresa sportiva appena compiuta: «I risultati delle semifinali play off, con le corazzate Lecce e Monza eliminate dalle outsiders Venezia e Cittadella, testimoniano come funzionino più i progetti sportivi che l’acquisto di nomi altisonanti. La serie B -ha sottolineato Caramanno- ha dato una lezione straordinaria, quella che il gruppo conta più del singolo. Questa società non dimentichiamo che ha fatto investimenti importanti, abbiamo dei giocatori di grande qualità, forse con nomi meno altisonanti ma altrettanto forti. Ha vinto la forza di un gruppo guidato da un grande allenatore, un gruppo che ha avuto momenti difficili ma hanno combattuto e dato l’anima per Salerno. Ora la serie A va salvaguardata a tutti i costi perché una città da serie A come Salerno -ha concluso Caramanno- deve stare in massima serie».