Buoni pasto, Napoli accusa I consiglieri vanno in Procura - Le Cronache
Attualità Salerno

Buoni pasto, Napoli accusa I consiglieri vanno in Procura

Buoni pasto, Napoli accusa I consiglieri vanno in Procura

di Andrea Pellegrino

Accesso agli atti prima, poi esposto in Procura per difendere l’immagine. Rischia realmente di finire in Tribunale il caso dei buoni pasto di Salerno. Una disputa tra sindaco e consiglieri comunali (di maggioranza e opposizione) che accende lo scontro nei giorni dell’emergenza Coronavirus. Ad accendere la miccia un comunicato del primo cittadino Enzo Napoli: «Denuncerò alla Procura della Repubblica il calunnioso tentativo di sciacallaggio politico». Una nota che arriva alle redazioni, viene pubblicata sui canali social ma anche sul sito web istituzionale di Palazzo di Città. Testualmente si legge: «L’amministrazione comunale di Salerno denuncerà alla procura della Repubblica il calunnioso tentativo di sciacallaggio politico sulla pelle delle famiglie più fragili, inscenato da alcuni personaggi in cerca di squallida notorietà in circostanze così drammatiche”, ed aggiungeva che “chi insinua per mera propaganda politica sul lavoro svolto a sostegno delle persone più deboli deve vergognarsi. E risponderà delle sue calunnie alla giustizia». Firmato: Enzo Napoli, sindaco di Salerno che ieri è finito dritto nel mirino di alcuni consiglieri comunali che hanno scritto al segretario comunale, Ornella Menna e al presidente del Consiglio comunale Alessandro Ferrara per acquisire la documentazione, senza escludere la possibilità di una controdenuncia. Tra i firmatari anche quattro consiglieri comunali di maggioranza: Antonio D’Alessio, Leonardo Gallo, Pietro Stasi e Corrado Naddeo, oltre tutta l’opposizione composta da Antonio Cammarota, Roberto Celano, Gianpaolo Lambiase, Ciro Russomando, Dante Santoro e Giuseppe Zitarosa. «Si apprende – scrivono – del deposito di una denuncia. Poiché si riferisce della lesione dell’immagine non di un singolo esponente ma di quella pubblica del comune di Salerno, e quindi anche dei consiglieri comunali tutti, abbiamo chiesto di ricevere copia della delibera di giunta che legittima l’azione nonché il testo integrale della denuncia e degli allegati».