Buon Compleanno Mozarteum! - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Buon Compleanno Mozarteum!

Buon Compleanno Mozarteum!

XXVI anniversario in musica, questa sera alle ore 20, con un concerto firmato dal suo fondatore il pianista Joao Carlos Parreira Chueire e del clarinettista Marco Frasca

 Di OLGA CHIEFFI

 Compleanno in musica questa sera, alle ore 20, nella sala concerti del Mozarteum, per il XXVI anno della fondazione della prestigiosa scuola salernitana. In palcoscenico il suo ideatore, il pianista Joao Carlos Parreira Chueire in duo con un giovanissimo talento del clarinetto, del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, Marco Frasca, con il quale spesso fa coppia. Tre le gemme della letteratura cameristica che il pupillo della Scuola napoletana del clarinetto del M° Giovanni De Falco, ha scelto di eseguire. Si inizierà con la Sonata in Fa minore n°1 op.120 di Johannes Brahms, composta nell’estate del 1894. E’ noto che il genio tedesco adorasse il clarinetto perché, come scriveva Massimo Mila “amava i timbri modesti e discreti: la viola gli piaceva più del violino, la voce di contralto più di quella di soprano, il suono del corno più di quello della tromba”.E’ questa un’ulteriore testimonianza dell’estrema creatività del musicista e della sua abilità nell’esplorare le possibilità espressive e coloristiche dello strumento, oltre a rappresentare una efficace dimostrazione della limpida perfezione formale, senza per questo rinunciare alle scelte più personali, l’unico precedente di valore per questo organico, peraltro antitetico nella sua esuberanza e vitalità che rappresenterà il gran finale di questo intenso programma, può essere il Gran Duo di Weber, mentre i Phantasiestucke op.73 di Schumann furono sicuramente un modello per la loro “tinta” e per la loro densità espressiva. Si continuerà con la Sonata in Mi Bemolle op.167 di Camille Saint-Saens, testamento spirituale dell’autore composta ad 85 anni a Parigi, dedicata ad Auguste Perrier. Pagina che racchiude un’invenzione di grande intensità melodica e inedita ricchezza espressiva. La Sonata si apre con un Allegretto dalle dimensioni esili, nel quale la melodia cullante e vagamente nostalgica del clarinetto si espande liberamente, quindi cede il passo a una sezione centrale più mobile nelle figurazioni e nel trattamento armonico, e ricompare infine in forma variata nell’ultima parte. A quest’esordio cosi ondeggiante si contrappone la nettezza dell’Allegro animato, con il suo tema di gavotta dai tratti squadrati. La serenità di fondo della sonata è offuscata nel movimento Lento, dove il clarinetto intona un canto nel registro grave dello strumento accompagnato dai rintocchi del pianoforte; Nel finale Molto Allegro, Saint-Saens spazza via ogni ombra, rimettendo a lucido il tradizionale formulario dell’agilità virtuosistica clarinettistica. Con il gran duo Concertante op.48 di Carl Maria Von Weber, datato 1816, si chiuderà brillantemente la serata. Idee da concerto per un successivo ripiego per un duo è la caratteristica di questa pagina dal mirabile equilibrio melodico e tematico assegnato ai due strumenti, con la parte per clarinetto, tecnicamente molto impegnativa che include salti di due ottave, scale ascendenti e discendenti, rapidi passaggi e pari quella del pianista che, ad esempio nel terzo movimento, deve affrontare rapidi passaggi in terze seste e ottave spezzate. Il trattamento tematico, per quanto in apparenza possa sembrare rispondere alle regole della forma-sonata, in realtà asseconda un estro di tipo teatrale: i due strumenti parranno protagonisti assoluti sulla scena, intenti a presentarsi con una propria individualità.