Bunker Salernitana, buon punto nella tana dei lupi - Le Cronache
Sport Salernitana

Bunker Salernitana, buon punto nella tana dei lupi

Bunker Salernitana, buon punto nella tana dei lupi

di Fabio Setta

– Il turno infrasettimanale, a maggior ragione nelle feste natalizie, può nascondere insidie e tranelli. Per questo motivo, il punto conquistato dalla Salernitana a Cosenza va considerato come un risultato assolutamente positivo. Resta ancora da infrangere il tabù trasferta, ma la squadra di Gregucci ha giocato una partita attenta, coriacea, cercando di conservare sempre grande equilibrio. La nota positiva, oltre il punticino su un campo storicamente difficile per i colori granata, è rappresentata dal fatto che Micai per la seconda gara consecutiva non ha subito reti. Dopo i nove gol al passivo nelle ultime tre gare della gestione Colantuono, la prima “aggiustatina” alla squadra da parte di Gregucci ha riguardato proprio la difesa. Nessun cambio modulo, ma il tecnico è riuscito ad ottenere concentrazione e attenzione massima dai suoi. Anche nei novanta minuti giocati su un campo in condizioni improbabili, la Salernitana ha concesso davvero poco al Cosenza. I silani, reduci dal successo ottenuto a Venezia, non hanno costruito nessuna vera occasione da gol. Qualche cross, qualche tiro da lontano, ma poco altro. Le uniche due eccezioni a firma di Tutino che nel primo tempo, azionato da Mungo, ha calciato di esterno destro invece che di sinistro, sprecando la chance, mentre nel secondo tempo si è visto respingere il tiro da Migliorini, con un braccio secondo i giocatori rossoblù ma non secondo il direttore di gara. Se la difesa ha retto, poco o nulla ha fatto la Salernitana in attacco. Con il Foggia, Vitale aveva trovato il jolly, a Cosenza nonostante Gregucci abbia rispolverato Djuric in coppia con Jallow e schierato André Anderson dietro le punte, la Salernitana raramente si è resa pericolosa. L’occasione migliore è capitata sui piedi di Djuric che ha trovato sulla sua strada in uscita bassa il portiere Perina. Poi tante occasioni potenziali, sprecate per imprecisione, per un movimento errato e per troppa lentezza nel far girare il pallone. L’ingresso di Rosina, forse tardivo, ha dato l’impressione di vivacizzare la manovra granata, ma è stata un attimo. Alla fine, la partita si è chiuso sul risultato di parità, giusto, perché nessuna delle due squadre ha fatto molto per vincere, prendendo con un sorriso il pareggio.