Battipaglia, Podeia da fedelissimo del boss Giffoni a pentito - Le Cronache
Cronaca

Battipaglia, Podeia da fedelissimo del boss Giffoni a pentito

Battipaglia, Podeia da fedelissimo del boss Giffoni a pentito

di Oreste Vassalluzzo

BATTIPAGLIA. I pentiti accusano l’ex sindaco Giovanni Santomauro. Tra questi vi è Paolo Podeia (nella foto), fedelissimo del boss Biagio Giffoni ora passato a collaborare con la giustizia. Podeia è un personaggio dallo spessore criminale importante. E’, in pratica, il reggente di tutte le attività criminali connesse con il traffico di droga per conto del boss finito in carcere. I legami con Antonio Di Benedetto, anche lui esponente della camorra battipagliese, sono ormai noti. Non a caso lo stesso Paolo Podeia è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Salerno qualche mese fa a Vietri Sul Mare. Il 31enne finì in manette mentre era in auto in compagnia di Alda Di Benedetto, proprio la figlia di Antonio. In auto avevano 100 grammi di cocaina. L’attività di spaccio di droga nella Piana del Sele è al centro delle attività criminali del 31enne che aveva fatto richiesta, come altri ex detenuti, tossicodipendenti ed ex alcolisti, per entrare a far parte della Cooperativa Multiservice di Palma Campania. La società ha vinto un bando di gara europeo per l’assegnazione del servizio di spazzamento sull’intero territorio comunale. L’operazione fu portata a termine dall’amministrazione comunale guidata da Giovanni Santomauro per risparmiare rispetto al servizio offerto dalla società municipalizzata Alba Srl. Grazie agli incentivi governativi per le fasce svantaggiate la cooperativa sociale offre lo stesso servizio a costi che risultano di un terzo più bassi di Alba Srl. Anche Paolo Podeia, attraverso la segreteria dell’ex sindaco a Palazzo di Città, andò a lavorare per la cooperativa Multiservice. Il collegamento con l’imprenditore di Casal Di Principe Nicola Madonna, finito nell’inchiesta della Dda di Salerno che portò all’arresto anche dell’ex sindaco, è costituito dai personaggi, molti dei quali legati alla malavita battipagliese, che in precedenza avevano lavorato presso il cantiere per l’ultimazione della Casa Comunale. Appalto, questo, da cui è partita l’inchiesta della Procura di Salerno. I collegamenti tra l’ex sindaco Giovanni Santomauro e i casalesi sono spiegati proprio da Podeia che riferisce un colloquio con tale Maria Palladino «che ha molte entrature nel comune di Battipaglia» la quale – spiega Podeia – «diceva che il sindaco Santomauro aveva sempre avuto a che fare con i casalesi».