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Attanasio e Bisogni chiedono l’abbreviato

Riciclaggio e favori ai clan e soggetti vicini ad essi. In quattro chiedono di essere giudicati con il rito dell’abbreviato. Ieri mattina, dinanzi al giudice per le udienze preliminari Mariella Albarano, l’imprenditore Giovanni Attanasio, Sergio La Rocca (difeso dagli avvocati Silverio Sica e Mario Pastorino), Enrico Bisogni, detenuto in regime di 41 bis (difeso dagli avvocati Raffaele Francese e Luigi Gargiulo), ed il collaboratore di giustizia Raffaele Del Pizzo hanno, attraverso i legali di fiducia, chiesto il rito abbreviato che da loro diritto ad uno sconto di penali un terzo. Hanno invece optato di affrontare il dibattimento, per cui si attende la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio, inoltrata, dal pubblico ministero Vincenzo Senatore: Alessia Lucrezia Attanasio, Ivana Attanasio, Gianfranco Billai, Roberto Boccalupo, Francescoantonio Fabbrocino, Ivano Festosi, Sergio Mignoli, Giampaolo Pacifico, Rosaria Riccardi, Raffaele Volpicelli. “Un “ufficio di collocamento” per ex detenuti vicini ai clan”. Così il magistrato titolare dell’inchiesta definì il gruppo di società facenti capo aGiovanni Attanasio di Pontecagnano. Il tramite tra il mondo imprenditoriale e quello della malavita sarebbe stato, secondo la Procura, la figura apicale del clan Pecoraro – Renna Enrico Bisogni. A smantellare l’intera organizzazione furono gli uomini della Guardia di Finanza e del Gico di Salerno. Per tutti le accuse furono di associazione finalizzata alla commissione di reati di riciclaggio, di intestazione fittizia di beni, di false attestazioni all’Autorità giudiziaria e di reati tributari. Una rete di circa 30 aziende operanti, prevalentemente, nel settore della somministrazione del lavoro interinale. Attanasio, era riuscito a mettere su le sue società, ricorrendo alla fraudolenta intestazione, attribuzione e trasferimento di beni, valori ed attività economiche. Parte di questo denaro è finito all’estero in società ed investimenti anche all’estero: Danimarca, a Copenaghen, e in Estonia, a Tallin. Venticinque furono le persone ritrovate tra gli assunti del “gruppo Attanasio”, sul cui capo pendono accuse di associazioni a delinquere di stampo camorristico appartenenti al clan Pecoraro- Renna, Giffoni-Noschese, Sistema Battipaglia, De Feo, Stellato, Panella-D’Agostino e Serino. Nel concreto, Enrico Bisogni, responsabile della Sva – società facente parte del gruppo – procurava falsi attestati di impiego lavorativo presso le imprese di Attanasio a numerosi pregiudicati, destinati a essere prodotti all’autorità giudiziaria al fine di ottenere benefici in sede di esecuzione della pena. I riti abbreviati saranno discussi nel prossimo mese di ottobre. La decisione sui rinvii a giudizio è stata fissata al 26 giugno. Pina Ferro