Assunta Spina chiude Suono Muto - Le Cronache Spettacolo e Cultura
Spettacolo e Cultura Cinema e Tv

Assunta Spina chiude Suono Muto

Assunta Spina chiude Suono Muto

Stasera, alle ore 20 in Sala Pasolini si proietterà il capolavoro di Ubaldo Maria Del Colle presentato da Maria Grosso e sonorizzato dal vivo da Maurizio Capone

 Di LUCA GAETA

La rassegna “SuonoMuto”, si chiuderà stasera in Sala Pasolini, alle ore 20, nasce da un’idea della Cactus filmproduzioni in collaborazione con la Fondazione Filiberto e Bianca Menna, il Festival Laceno d’Oro e la Cineteca Nazionale. Oltre il finissage della mostra “La Film di Elvira” ospite degli spazi della Fondazione Menna, verrà proiettato il film di Ubaldo Maria Del Colle “Assunta Spina” che verrà presentato da Maria Grosso e avrà la prestigiosa e trasversale sonorizzazione di Maurizio Capone dei BungtBangt. Girato nel 1915 è considerato uno dei film di maggiore successo del cinema muto italiano. Fuori dall’Italia è conosciuto anche con il titolo di “Sangue Napolitano”. Francesca Bertini che aveva già recitato in teatro nel dramma di Salvatore Di Giacomo in una parte secondaria, indossa i panni della protagonista e interviene con una certa frequenza nella messa in scena si da essere considerata co-regista della pellicola insieme a Gustavo Serena. Uno degli scopi della realizzazione di questo film era di mostrare il sottile potere dell’espressività del cinema, in confronto alla recitazione teatrale. Francesca Bertini mostra pienamente il suo talento per la prima volta, creando un nuovo standard per la recitazione sul grande schermo. Lo stesso potrebbe essere detto sulle movenze accentuate di alcuni attori e attrici dell’era del cinema muto, Bertini volle concludere questo effetto commovente, così lei si focalizzò sul realismo. La sua interpretazione diede alla luce una più vicina somiglianza alla realtà in molti elementi di recitazione: nuovi sguardi alla camera, uso di gesti quotidiani, etc. La scena del pranzo, per esempio, ebbe maggiore impatto per questi elementi. Il tentativo di riflettere la realtà ridusse anche il bisogno della didascalia per spiegare le azioni. Nonostante fosse passato solo un anno dall’uscita di Cabiria e di Assunta Spina, sembrò essere passato un intero decennio a causa delle differenze artistiche in finezza e sfumatura. Il film è stato girato a Nisida, Bagnoli, Coroglio, e nell’isola di Procida ed è stato restaurato dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con il Museo Nazionale del cinema di Torino.