Asl Na1, 3 salernitani fra i 33 indagati - Le Cronache
Asl Na1, 3 salernitani fra i 33 indagati

di Red.Cro.

Appalti sanità, tre residenti della provincia di Salerno rischiano il processo a Napoli. Sono tra i 33 destinatari degli avvisi di conclusione indagini firmati dal Pm Valter Brunetti della Procura partenopea. L’indagine riguarda il presunto giro di gare truccate all’Asl Napoli 1, nel cui ambito sei indagati sono finiti ai domiciliari il 22 novembre. Si tratta di forniture di apparecchiature medicali – endoscopi, broncoscopi e altri macchinari similari – per San Giovanni Bosco, Ospedale del Mare, Ascalesi, San Paolo, Loreto Mare di Napoli e per l’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Nei guai sono Nicola Tufarelli, ingegnere 52enne nato a Pompei e residente a Scafati, Antonio Carotenuto, 68enne nato a Pompei e residente a Scafati, Luca Russo, 50enne nato a Castellammare di Stabia e residente a Cava dei Tirreni. A tutti e tre, a vario titolo, gli inquirenti contestano la turbata libertà degli incanti; in concorso con altri indagati. L’avviso di conclusione indagini è stato notificato anche a Maurizio Scoppa, generale dei carabinieri in pensione, ex commissario straordinario dell’Asl Napoli 1 ai tempi del governatore Stefano Caldoro. Tra la fine del 2011 e gli inizi del 2012, in concorso con altri indagati, Scoppa avrebbe fatto illegalmente subentrare, senza indire una gara, la Vicamed – riconducibile a Vincenzo e Rosario Dell’Accio – alla Euromed, di Claudia Dell’Accio, sorella di Vincenzo e Rosario, nella fornitura di materiale urologico per gli ospedali dell’Asl Napoli 1 Centro. Una inchiesta che indubbiamente colpisce anche la provincia di Salerno, nel cui ambito risiedono dunque tre delle persone attualmente indagate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. Una inchiesta che sorge peraltro intorno ad una problematica che continua ad ingenerare forti preoccupazioni nell’opinione pubblica, perché viene ad essere lesa la centralità del diritto alla salute da parte dei cittadini. E ora, i rinvii a giudizio.