Arcigay querela l'avvocato Ferrentino - Le Cronache
Cronaca

Arcigay querela l’avvocato Ferrentino

Arcigay querela l’avvocato Ferrentino

di Erika Noschese

È scontro diretto tra Arcigay Salerno e Raffaella Ferrentino, presidente dell’associazione Legalità e Trasparenza dopo quanto dichiarato da quest’ultima in occasione del Salerno Pride quando l’avvocato ha organizzato un “evento di preghiera “in riparazione” delle offese provocate alla fede cristiana dai “gay pride”. Oggi, il presidente Francesco Napoli – dopo aver valutato attentamente la vicenda che ha visto protagonista il comitato territoriale – in occasione di dichiarazioni pubbliche che hanno fortemente infamato l’organizzazione ed il suo Legale Rappresentante, e tutta la comunità lgbtqia+ del territorio, il presidente di Arcigay Salerno Francesco Napoli, ha provveduto nei giorni scorsi a presentare formale querela attraverso i nostri legali. “Dopo alcune settimane di riflessione, ed avendo superato il momento del Salerno Pride, sono pervenuto in accodo con i miei legali, alla decisione di sporgere formale querela nei confronti dell’avvocato Ferrentino a seguito delle sue dichiarazioni comparse su numerose testate locali, regionali e nazionali; dichiarazioni che abbiamo ritenuto fortemente diffamatorie della mia persona e dei contesti professionali ed associativi che rappresento. Ritengo che sia un atto dovuto sotto molti aspetti. Innanzitutto a tutela della mia persona, della mia professionalità, dei valori che da sempre contraddistinguono il mio operato, primo su tutti quello della legalità – ha dichiarato il presidente Napoli – . In secondo luogo ho ritenuto indispensabili questo atto al fine di tutelare e rassicurare la mia famiglia e le comunità di persone che a me si affidano consegnandomi responsabilità di rilievo locale e regionale e che non possono e non devono essere turbate da parole francamente offensive ed infamanti, che lasciano subdolamente intendere fatti, circostanze e comportamenti a cui sono totalmente estraneo. Un atto dovuto, quello di ricorrere alle vie legali, anche per testimoniare e ribadire il coraggio di stabilire limiti e confini del dibattito pubblico. Mentre ritengo indispensabile il confronto, talvolta anche aspro, nessuna ragione può indurre nessuno ad offendere o diffamare chi la pensa diversamente. Sento io per primo l’urgenza di testimoniare che si può denunciare quando ci si sente lesi nei propri diritti e nella propria dignità. Da decenni invito le vittime di violenza, offese e discriminazioni, ad affidarsi alla giustizia e a denunciare, non sarò io a tirarmi indietro. Sono state settimane entusiasmanti per il successo del Salerno Pride, ma anche dolorose nel dover discernere ed affrontare questa brutta vicenda dalla quale tuttavia dobbiamo cogliere l’opportunità di ribadire che esistono e devono esistere limiti del vivere in comunità e stabilire che ci sono cose che non si fanno e non si dicono. Così come credo si debba cogliere questa occasione per ribadire la responsabilità dei mezzi di comunicazione nell’uso del linguaggio e nel veicolare dichiarazioni pubbliche lesive della dignità di altri. Linguaggi inclusivi, maggiore attenzione a ciò che si veicola ed allo spazio che si offre di visibilità a dichiarazioni poco rispettose, credo siano questioni che attengono alla professionalità di chi svolge una funzione fondamentale in democrazia che è quella della libera informazione. Dunque un atto dovuto innanzitutto a titolo personale, ma sostanziato anche da questioni politiche ed etiche. Un atto che diventa anche un invito ed una testimonianza di vita rivolta a chiunque si senta vittima di violenza, abuso, discriminazione, offesa: si può e si deve denunciare, si può e si deve riaffermare la propria dignità, la propria autodeterminazione ed i valori in cui si crede. Confido fiducioso nella magistratura e nel percorso giudiziario che vedrà certamente prevalere i principi di legalità e rispetto delle e tra le persone”. La vicenda Si rammenta che la vicenda nasce dalla pubblicazione social di un evento di preghiara “in riparazione” delle offese provocate alla fede cristiana dai “gay pride” – così si leggeva nella locandina pubblicata dall’avvocato Raffaelina Ferrentino. A questo, ed ai contorni della stessa comunicazione, il comitato rispondeva con garbo riaffermando l’urgenza di linguaggi inclusivi e sostenendo come queste modalità potessero generare un sentimento di stigma e discriminazione nei confronti delle persone lgbtqia+ oltre a ledere, a giudizio del comitato innanzitutto la sensibilità delle persone di fede che credono nell’amore cristiano e nei principi evangelici dell’accoglienza e del rispetto per l’altro. A questa comunicazione l’avvocato Ferrentino rispondeva, in più e reiterate occasioni, nella prima delle quali vi erano riportate inequivocabili parole di offesa e diffamazione nei confronti della nostra organizzazione e del Presidente Napoli tra cui (si cita testualmente: “I bigotti sono i referenti di queste associazioni che poi sui social, con profili fake, ti offendono dicendo di tutto. Il presidente Napoli prenda posizione su questo. La sua persona, per quanto mi riguarda, è lontanissima dal concetto di legalità. E non solo per come intende l’associazionismo”. La difesa “Ho appreso di essere stata querelata dall’Arcigay di Salerno. Con il presidente Francesco Napoli, subito dopo la replica per la polemica sterile innescata nei miei confronti, ho cercato un dialogo per abbassare i toni. Ma il presidente Napoli non ha mai risposto a chiamate e messaggi. Ribadisco di non aver offeso e leso la dignità personale del presidente Napoli e dell’Arcigay. Ribadisco che non sono contro nessuno e preferisco avere un dialogo. Ora, forse per avere ulteriore visibilità, l’Arcigay mi tira in ballo e parla di questa querela. Come donna, cattolica e avvocato mi difenderò nelle sedi opportune. Lo farò per ribadire la mia libertà di pensiero, che è tale anche se non la penso come l’Arcigay. Napoli si è comportato male nei miei confronti. Ha permesso che tante persone mi offendessero nei giorni successivi alla sua uscita pubblica e non ha mai fatto nulla per evitare che questo accadesse. La mia manifestazione non è mai stata contro i gay e non lo sarà mai. Chi usa in modo blasfemo le immagini sacre sbaglia. Ora e sempre”, ha dichiarato Raffaella Ferrentino, presidente dell’associazione Legalità e Trasparenza, commenta l’annuncio dell’Arcigay Salerno di una querela nei suoi confronti.