Appalti e litigi, guerra in consiglio - Le Cronache
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Appalti e litigi, guerra in consiglio

Appalti e litigi, guerra in consiglio

di Red.Cro.

Volano stracci in consiglio comunale: una nervosa maggioranza reagisce alle opposizioni offrendo uno spettacolo imbarazzante al pubblico in sala, agli spettatori del web e a tutta la città di Eboli. Terminato intorno all’1.30, più volte, sia durante il corso della seduta sia nei minuti successivi alla chiusura dei lavori, l’aria è apparsa tesa tra gli schieramenti di maggioranza e di opposizione. Come previsto dall’ordine del giorno è stato posto l’accento sull’estinzione anticipata dei mutui cassa depositi e prestiti. Fin qui tutto bene. Si tratta di una manovra che consente di ripianare i debiti contratti dall’ente in maniera anticipata ma, considerando la situazione economica attuale di pre-dissesto, anche qui non vi era nulla di scontato. Il clima si surriscalda intorno alle 21 con l’intervento di Damiano Cardiello, capogruppo di Forza Italia. «Il tema della legalità» -questo l’incipit del suo intervento- «è un optional per questa amministrazione». I punti nevralgici sono la gestione delle gare d’appalto, le proroghe che ne conseguono e soprattutto gli affidamenti diretti che vengono assegnati senza trasparenza. Come la normativa prevede non vi è alcun obbligo per l’ente di bandire una gara sotto la soglia dei 40 mila euro ma per le opposizioni -in verità, anche per qualche imprenditore- non è chiaro quali siano i criteri adottati per stabilire chi tra le aziende meriti di lavorare per svolgere i servizi in seno al Comune. La questione degli usi civici sui terreni costieri in capo al comune di Battipaglia ma di proprietà ebolitana e che ha di recente tenuto banco nella discussione pubblica, arriva finalmente in discussione: la gara di affidamento per i parcheggi a mare, per il triennio 2019-2021, partendo da una base d’asta pari 900 mila euro porta la firma dell’ingegnere Lucia Rossi ma viene bloccata dal segretario comunale di Battipaglia (la dottoressa Asfaldo) che «asfalta» il vice sindaco di Eboli, Cosimo Pio Di Benedetto, dopo che questi aveva dichiarato ad un organo di informazione di aver avuto il consenso formale per l’utilizzo degli usi civici. «Un politico che mente e che viene smentito a mezzo stampa dal segretario comunale di un altro comune- affonda il consigliere Cardiello- deve immediatamente dimettersi, almeno per salvaguardare ciò che resta della sua dignità». Ed è in questo frangente che la situazione degenera. «E’ lei che si deve dimettere» – urla il vicesindaco Di Benedetto- «Io ho gli atti mentre lei ha vissuto per trent’anni sulle spalle degli italiani e sappiamo bene lei chi frequenta». Cosa c’entri questo con quello, per la verità, ancora nessuno l’ha capito. Ma tant’è. I commenti di un nervosissimo Di Benedetto escono dai confini della lotta politica per entrare nella sfera personale e, probabilmente, finiranno in tribunale. Il vero momento cult si ha subito dopo la conclusione dei lavori sulla questione Ebolitana calcio. Arriva in aula consiliare il gruppo della squadra che si avvicina al consigliere di opposizione Antonio Cuomo che subito spiega loro: «Il mio intervento in consiglio non era contro di voi, ma per voi. Questa amministrazione doveva trovare il modo di iscrivervi al campionato e non l’ha fatto. Non fatevi influenzare». Nuovo colpo di scena: un dipendente comunale, responsabile dell’ufficio manutenzione, pubblica illuminazione, video sorveglianza e Wi-Fi, si lascia andare e aggredisce verbalmente l’ex deputato, oggi consigliere comunale Cuomo, abbandonandosi ad epiteti inenarrabili.. Non è la prima volta che il dipendente non riesce a contenere la foga con esternazioni violente: il punto non è lui, naturalmente, ma chi consente che questo possa accadere. Negli ultimi tempi di “pressioni esterne” sull’aula se ne sono viste in diverse occasioni: una su tutte, la triste faccenda dei dipendenti ex Ises che condizionarono non poco lo svolgimento di un consiglio comunale drammatico (quello in cui bisognava votare il cambio di destinazione d’uso di Palazzo Fulgione&Merola).