Anna Petrone (PD): “Dobbiamo tornare ad essere presenti tra la gente e ascoltarli" - Le Cronache
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Anna Petrone (PD): “Dobbiamo tornare ad essere presenti tra la gente e ascoltarli”

Anna Petrone (PD): “Dobbiamo tornare ad essere presenti tra la gente e ascoltarli”

di Erika Noschese

Mentre il Pd si riorganizza a livello nazionale, ipotizzando le primarie, a livello provinciale e locale è tempo di ripartenza, mettendo da parte la sconfitta elettorale. “Noi come Pd abbiamo retto ma soprattutto hanno retto le persone candidate nel nostro territorio, riconosciute all’interno del consenso tanto che i voti alle persone si sono visti e hanno fatto la differenza”, ha dichiarato Anna Petrone, candidata alle Politiche dello scorso 25 settembre. Un curriculum di tutto rispetto e i risultati, a livello personale, ci sono stati per la Petrone, già consigliera effettiva alla Provincia di Salerno ed ex consigliera regionale, da sempre impegnata con il Partito Democratico.

Petrone, la direzione del Pd: si ipotizzano le primarie per il congresso nazionale che si terrà in primavera. Cosa accade all’interno del Pd dopo la sconfitta elettorale?

“Sicuramente è necessaria una importante riflessione. In un momento storico così complesso, dobbiamo riflettere non soltanto sui nomi che dovranno sostituire Letta ma soprattutto sul nuovo modo di fare politica sperando abbiano capito che il Partito Democratico, per essere stato troppo responsabile verso il governo del Paese, non ha saputo interpretare i bisogni del Paese, facendo prevalere il senso di responsabilità di quella base di sinistra che abbiamo dimenticato”.

Alle Politiche, il centrosinistra, tanto a livello nazionale quanto provinciale e locale, ha perso un bagaglio di voti importanti. A Salerno città ha dimostrato di reggere ma i voti non sono stati sufficienti ad eleggere il candidato dell’uninominale…

“L’onda d’urto è stata molto forte, si percepiva nell’aria questa voglia di passare a destra, con un governo particolarmente incentrato su Giorgia Meloni e questo ha sicuramente le sue ripercussioni. Noi come Pd abbiamo retto ma soprattutto hanno retto le persone candidate nel nostro territorio, riconosciute all’interno del consenso tanto che i voti alle persone si sono visti e hanno fatto la differenza”.

Cosa è mancato al Pd durante questa campagna elettorale?

“Sicuramente è mancata la comunicazione, di umiltà, essere stati chiusi all’interno dei Palazzi e non tra la gente. Pur non avendo incarichi istituzionali, io sono sempre stata a contatto con le persone, tra la gente; il supporto alla mia persona non è mai venuto meno anche adesso tanto che durante la mia campagna elettorale ha ottenuto un consenso di tutto rispetto”.

C’è l’ipotesi di Vincenzo De Luca candidato alla segreteria nazionale del Pd. Crede sia la scelta giusta o si dovrebbe puntare su volti nuovi?

“In questo momento non mi soffermerei sui nomi perché in politica quattro mesi sono un’era storica. Io in questo momento individuerei una nuova linea di dialogo che dobbiamo riconquistare verso gli elettori che abbiamo trascurato; ritornare fra le persone, a dialogare con loro come  fatto in occasione delle primarie del 2007 che poi è venuta meno: avevamo recuperato questo dialogo con la società civile che poi improvvisamente è venuto a mancare e a costretto gli elettori ad abbandonare”.

La responsabilità sicuramente non è del singolo, in piena campagna elettorale non sono mancate le polemiche e cito, ad esempio, Federico Conte e Alfonso Andria. Crede che questo abbia contribuito alla sconfitta del centrosinistra?

“In una precedente intervista rilasciata a Le Cronache ho detto che queste polemiche, in campagna elettorale, non denotano un atteggiamento maturo perché sono stati sollevati polveroni su problematiche già covate sotto le ceneri; sarebbe stato giusto attendere il giorno dopo le elezioni, avrebbe avuto un senso diverso. In campagna elettorale abbiamo perso tanto ma anche conquistato del nuovo”.

Da dove bisogna ripartire e quali i temi da rimettere al centro dell’agenda politica?

“La parola d’ordine deve essere empatia e ascolto, parlare alla pancia delle persone non risolve i problemi e non è utile. Quello che noi dobbiamo ritornare a fare è essere tra la gente, in un momento di difficoltà quale quello che stiamo vivendo. Vanno attuate delle misure per il caro bolletta, un problema che attanaglia tutti indistintamente, servono risposte concrete altrimenti si mettono ulteriormente a rischio famiglie e imprese. Credo che questa sia una misura necessaria”.