Ance: in Campania nei primi tre mesi del 2015 si sono registrati 353 fallimenti - Le Cronache
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Ance: in Campania nei primi tre mesi del 2015 si sono registrati 353 fallimenti

Ance: in Campania nei primi tre mesi del 2015 si sono registrati 353 fallimenti

In Campania nei primi tre mesi del 2015 si sono registrati 353 fallimenti che incidono per il 9,3% sul totale di quelli verificatisi in Italia. Ma il bilancio è particolarmente pesante se si prende in considerazione il periodo che parte dal 1° gennaio 2009. In questo caso sono 6.488 le aziende che hanno chiuso i battenti nella nostra regione (8,2% sul totale Italia). In entrambi i casi si tratta del numero di fallimenti più alti rispetto alle altre Regioni Obiettivo. A seguire la Campania – in riferimento al trend dei primi tre mesi del 2015 – sono: Sicilia (210 fallimenti); Puglia (183) e Calabria (92). Se si allarga l’analisi ai fallimenti a partire dal 1° gennaio 2009 seguono la Campania: Sicilia (4.395); Puglia (3.736) e Calabria (1.773). I dati sono stati estrapolati dal Centro Studi ANCE Salerno sulla base dell’analisi (pubblicata lo scorso 14 aprile) dalla Cribis D&B, società del Gruppo Crif (www.crif.it), specializzata nella business information.

La Campania si colloca nel contesto nazionale come la regione con il più alto numero di fallimenti nel 2015 dopo Lombardia (784); Lazio (483) e Veneto (360). La stessa graduatoria si ripete in relazione al calcolo del totale dei fallimenti a partire dal 1° gennaio 2009. Anche in questo caso con 6.488 fallimenti la Campania segue: Lombardia (17.362); Lazio (8.200) e Veneto (7.239).

In termini di analisi gli specialisti del Gruppo Crif sottolineano che la Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di fallimenti in considerazione della grande concentrazione di aziende sul suo territorio. «La Campania – evidenziano dal Centro Studi ANCE Salerno – si caratterizza per un numero molto elevato di fallimenti pur esprimendo un tessuto produttivo meno articolato di regioni come, solo per fare qualche esempio, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana».