All’epoca dei fatti minorenne, parola alla Suprema Corte - Le Cronache
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All’epoca dei fatti minorenne, parola alla Suprema Corte

All’epoca dei fatti minorenne, parola alla Suprema Corte

di Pina Ferro

E’ accusato di aver preso parte al delitto di Ciro D’Onofrio avvenuto a Pastena il 30 luglio del 2017. D’Onofrio fu trucidato con alcuni colpi di pistola. Sulla posizione di G.S, all’epoca dei fatti minore ora si pronuncerà la Suprema Corte a cui ha presentato ricorso l’avvocato difensore Rosario Fiore, avverso l’ordinanza del Tribunale per i Minorenni di Salerno – Sezione Riesame, con la quale veniva accolta la richiesta del Publico Ministero di riformare il provvedimento di rigetto della misura cautelare da parte del Gip. A seguito dell’arresto del fratello maggiore per lo stesso capo d’imputazione, G.S. è stato anche trasferito in altra struttura carceraria. Nel ricorso il legale sottolinea che dall’attenta e scrupolosa analisi di tutti gli elementi indiziari a carico dell’indagato non è possibile addivenire a quella gravità indiziaria necessaria e sufficiente per applicare la misura cautelare di massimo rigore”. Da ciò si comprende che la stima della posizione di un telefonino con la sola indicazione della cella agganciata presente nel tabulato non può essere sufficiente per confermare se lo stesso risulti in un determinato punto del territorio, in quanto, con la molteplicità delle variabili in gioco, è solo possibile una stima “probabilistica” e non “deterministica” in un punto servito da più celle telefoniche (a carico dell’indagato gli investigatori hanno contestato il fatto che i cellulari dei due fratelli hanno agganciato nella sessa sera e sessa ora (ora del delitto circa) celle telefoniche vicinissime. Per il legale “… la stima della posizione di un telefonino con la sola indicazione della cella agganciata presente nel tabulato non può essere sufficiente per confermare se lo stesso risulti in un determinato punto del territorio, in quanto, con la molteplicità delle variabili in gioco, è solo possibile una stima “probabilistica” e non “deterministica” in un punto servito da più celle telefoniche”. Insomma , il difensore contesta punto per punto l’intero impianto accusatorio chiedendo l’annullamento della sussistenza delle esigenze cautelari. Gli ermellini decideranno sul ricorso a metà settembre.