Agropoli, l'Asl torna sui suoi passi e rivede la decisione sull'ambulanza - Le Cronache
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Agropoli, l’Asl torna sui suoi passi e rivede la decisione sull’ambulanza

Agropoli, l’Asl torna sui suoi passi e rivede la decisione sull’ambulanza

di Arturo Calabrese

Rientrata l’emergenza che nei giorni scorsi ha tenuto banco ad Agropoli e ha fatto discutere l’opinione pubblica cittadina. L’Asl Salerno aveva deciso di sospendere il servizio di assistenza dell’ambulanza rianimativa per un problema di costi. Nella tarda serata di ieri, arriva la comunicazione tanto attesa: il servizio non sarà sospeso e sarà garantito dal personale medico attualmente in servizio presso il reparto Covid. Si tratta di una soluzione temporanea, sicuramente migliore dell’esito che si era paventato. Il sindaco di Agropoli Roberto Antonio Mutalipassi, in un post sui social, ringrazia tutti, prassi ormai consolidata degli amministratori locali cilentani. Si ringrazia qualcuno per un atto dovuto. Il primo cittadino, genuflettendosi, rende omaggio all’Asl che ha il “merito” di aver deciso di continuare a garantire un servizio inalienabile del cittadino.

La giornata di ieri

Dopo un iniziale silenzio da parte dell’amministrazione, cosa che non ha minimamente sorpreso, e l’attenzione da parte della stampa, ritenuta da chi amministra fautrice di polemiche, il sindaco Roberto Antonio Mutalipassi decide di rompere il silenzio e lo fa con una nota congiunta insieme all’omologo di Castellabate Marco Rizzo e al suo padre politico, mentore e guida nella campagna elettorale Franco Alfieri, nonché presidente dell’Unione dei Comuni “Paestum – Alto Cilento”. «Il servizio sanitario 118, alla luce delle tante criticità sollevate negli anni da vari esponenti istituzionali per la penalizzazione in termini di riduzione e soppressione di servizi, riteniamo debba essere riconsiderato e verificato per renderlo il più possibile adeguato alle esigenze del territorio. Si ritiene non idoneo – proseguono – l’utilizzo di una ambulanza di tipo B, in quanto, non essendo un servizio di emergenza, potrebbe ingenerare errate aspettative da parte dell’utenza, ragione per la quale bisogna indirizzare tutti gli sforzi su una pronta riattivazione del servizio ambulanza 118».

Si passa, poi, al melodrammatico: «Prima di essere amministratori, siamo cittadini di questo territorio. La soppressione dell’ambulanza rianimativa va a penalizzare un comprensorio ampio. Da qui la nostra richiesta di rivedere la decisione e di riorganizzare il servizio 118 in modo da renderlo più rispondente ai bisogni della popolazione. Siamo certi di avere presto risposte positive per una permanenza dell’ambulanza con medico rianimatore a bordo. Dobbiamo lavorare – concludono – come si stava facendo e prospettando, ad aggiungere servizi al presidio di Agropoli, non certo a toglierli». Il buon Mutalipassi firma dunque la nota insieme ai due colleghi, ma lo fa poche ora dopo aver negato con forza l’istituzione di un tavolo tecnico – amministrativo sulla sanità insieme ai compiacenti consiglieri di maggioranza, veloci e rapidi ad alzare la mano e ad eseguire gli ordini. Quel tavolo, proposto dal consigliere di minoranza Massimo La Porta, sarebbe stato utilissimo in questo caso e sarebbe potuto rientrare in quel “come si stava facendo e prospettando” scritto dal triumvirato, ma l’ordine di scuderia era la bocciatura. La lettera dei tre sindaci fa seguito ad una mobilitazione della città, venuta a conoscenza della cosa tramite la tanto demonizzata stampa, che si dice ormai stanca dei soprusi e dell’insipienza di una determinata classe politica. Si sollevano, ovviamente, anche i consiglieri di minoranza e su tutti Raffaele Pesce che ha già protocollato al comune la richiesta di convocazione urgente della commissione consiliare sanità, politiche sociali e innovazioni nella quale sindaco e assessore al ramo, interpellati i vertici aziendali, relazioneranno. «Ne va della salute dei cittadini – dice il rappresentante di “Liberi e Forti” – viene a mancare un diritto sancito dalla Costituzione».

Dello stesso avviso sono le associazioni del territorio che chiedono un incontro urgente col sindaco: L’Associazione Operatori Turistici Agropoli, il Comitato Moio e Haliotis, Tommy 125, Diving Yoghi, l’Olimpia Basket e il Basket Agropoli. «Il continuo impoverimento del servizio sanitario d’urgenza – scrivono – oltre ad un danno vitale per i cittadini residenti e in contrasto con la Costituzione italiana quale servizio essenziale, costituisce un danno economico per tutti i titolari di attività ricettive e commerciali, danno quantificabile nel mancato afflusso di quei turisti che scelgono la meta delle proprie vacanze anche in base alla presenza di adeguati presidi sanitari. Chiediamo quindi al sindaco e all’assessore competente di intervenire ad un incontro pubblico per rendere edotta la cittadinanza tutta, e gli operatori del settore che di essa fanno parte, delle ragioni che hanno portato alla soppressione di un presidio di soccorso di tale importanza». Anche la politica dice la sua: Michele Cammarano del Movimento 5 Stelle, interviene in merito alla questione: «È una decisione scellerata – dice il consigliere regionale – un territorio già privo di adeguati presidi di intervento d’urgenza perderebbe un servizio fondamentale per garantire l’assistenza, soprattutto nei casi più gravi in cui c’è necessità di un medico rianimatore. Ora che i turisti sono andati via questi territori vengono nuovamente penalizzati dalle scelte compiute a livello regionale e provinciale. Ho richiesto un incontro urgente con il direttore generale dell’Asl di Salerno Gennaro Tosto – conclude – per contrastare il continuo impoverimento del servizio sanitario d’urgenza. Non si può continuare a mettere a rischio il diritto alla salute dei cittadini che vivono in un territorio che già paga lo scotto di un’evidente carenza di servizi».

Da Fratelli d’Italia, arriva un’ulteriore richiesta di spiegazioni da parte anche degli amministratori locali, accusati di non riuscire ad incidere in modo netto ed efficace. Stessa richiesta presentata dal gruppo “Uniti per Laureana” guidato da Raffaele Marciano che chiede conto della cosa all’Unione, non esente da colpe solo perché i triumviri hanno emanato un comunicato congiunto.  Infine, forte del suo nuovo ruolo in Regione assunto grazie all’elezione di Attilio Pierro come deputato, Aurelio Tommasetti interviene nel merito: «La soppressione dell’ambulanza rappresenta l’ennesima offesa ad un territorio che, ancora una volta, paga un prezzo altissimo per il malgoverno del centrosinistra deluchiano – dichiara – nell’area a Sud della provincia il sistema sanitario funziona male e il trasporto dei pazienti risulta particolarmente difficoltoso, per via delle condizioni pessime delle strade locali – aggiunge – l’Asl Salerno deve necessariamente fare marcia indietro su questo punto». In ultimo, stoccata al triumvirato cilentano Alfieri – Mutalipassi – Rizzo: «L’iniziativa è importante – conclude – ma sorprende come tutte queste amministrazioni si siano sempre mostrate vicine, se non organiche, al centrosinistra, identificando il sistema di governo di Palazzo Santa Lucia come un modello da seguire e riprodurre».