Addio a Gino Strada, un uomo buono - Le Cronache
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Addio a Gino Strada, un uomo buono

Addio a Gino Strada, un uomo buono

di Monica De Santis

“Amici, il mio papà Gino Strada non c’è più. Io vi abbraccio ma non posso rispondere ai vostri tanti messaggi (grazie), perché sono qui: dove abbiamo appena fatto un soccorso e salvato vite. È quello che mi hanno insegnato lui e la mia mamma. Abbracci forti a tutte e tutti”. Così in un tweet Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency. Gino Strada, medico e fondatore di Emergency, è morto ieri, in tarda mattinata all’età di 73 anni. A dare la notizia è stata la sua famiglia. Nato a Sesto San Giovanni nel 1948, chirurgo di guerra per il Comitato internazionale della Croce Rossa in scenari come l’Afghanistan e la Somalia, ha fondato Emergency nel 1994 con la moglie Teresa Sarti. Proprio ieri mattina sul quotidiano La Stampa era uscito un articolo a sua firma sull’avanzata dei talebani in Afghanistan. I ragazzi del Giffoni Film Festival della categoria IMPACT! lo avevano incontrato, on line, meno di tre settimane fa: era il 23 luglio quando Gino Strada, fu protagonista di uno degli incontri più intensi e partecipati di #Giffoni50Plus, probabilmente uno degli ultimi appuntamenti con il pubblico, prima della sua improvvisa scomparsa. Originariamente Strada avrebbe dovuto essere fisicamente presente a Giffoni, poi in extremis, per motivi personali, fu costretto a rimodulare la sua partecipazione – alla quale non avrebbe mai voluto rinunciare – servendosi delle piattaforme digitali. Raccontano dal Giffoni Film Festival. Una scelta obbligata che fu un dono prezioso per la community, confermando l’entusiasmo dell’uomo, del medico e dell’attivista per una iniziativa, il festival, che lo aveva da sempre affascinato. Ad accoglierlo nella sala Blu della Multimedia Valley, il fondatore e direttore di Giffoni Claudio Gubitosi, che lo abbracciò virtualmente ringraziandolo a nome di tutti i giffoner per la sua dedizione e il suo coraggio. La sua perdita lascia un vuoto incolmabile: Strada ha sempre incarnato il simbolo di un impegno civile infaticabile che Giffoni ha eletto a modello. Alle ragazze e ai ragazzi di IMPACT aveva rivolto un monito prezioso: “Reputo impensabile un futuro che compendi i conflitti bellici. Fino alla seconda guerra mondiale, tutte quelle che l’hanno preceduta non ci ponevano di fronte all’idea di futuro, indipendentemente da chi vincesse o perdesse. Con l’avvento della bomba atomica le cose sono cambiate. E oggi Hiroshima è poco più di un petardo rispetto a quello che l’uomo è riuscito a creare. L’ipotesi di un conflitto termonucleare significherebbe radere al suolo l’umanità, così come siamo abituati a concepirla. Per questo non abbiamo scelta: bisogna vivere senza guerre. Purtroppo i nostri politici non ne hanno cognizione. Ed è una questione di coscienza, non di trattati. Per questo dico a voi giovani di farvi portavoce di questo importante messaggio. I più anziani non lo capiscono. Non comprendono che distruggere l’altro equivale a demolire se stessi al di là dello specchio”. Anche sul Covid, la riflessione di Strada era stata, come sempre, lucidissima: “Il Covid è stata un’opportunità di cambiamento. Ma mi sembra che già non se ne parli più. Ora si pensa solo alla gestione degli affari correnti”. Da buon visionario, il fondatore di Emergency, rispondendo alle numerose domande dei ragazzi, aveva lanciato un monito importantissimo alle giovani generazioni: “Ancora oggi sono convinto che il comunismo sia una assoluta necessità. O condividiamo quello che abbiamo oppure qualcuno sarà costretto a usare violenza. E io di questa violenza ho paura”. “Ci permettiamo solo di aggiungere che il compagno Gino Strada è un figlio del ‘68, un militante del movimento studentesco e della “nuova sinistra” milanese. La sua storia, il suo pacifismo, il suo impegno per “gli ultimi” discendono da li. Ciao Gino ora potrai riabbracciare la tua amata Teresa Sarti. Siamo sicuri che ovunque voi stiate continuerete a fare tutto ciò che avete fate su questa terra. Terra che con la tua scomparsa è sempre più povera. Ciao carissimo Gino che la terra ti sia lieve”. E’ il messaggio di cordoglio diffuso dal gruppo salernitano Memoria in movimento. Ma i messaggi di cordoglio per strada sono davvero tantissimi. Fra i primi a commentare la notizia della morte del fondatore di Emergency, scomparsa di Gino Strada, è stato Vauro. “Gino Strada se n’è andato. Capitava. Ci capitava, in Afghanistan come in Iraq, come in tanti luoghi di guerra, di restare senza parole davanti all’orrore ed alla sofferenza. A volte insieme le cercavamo per denunciare il crimine che è la guerra. Dovevamo trovarle e le trovavamo. Io invece oggi non ne trovo per dire il dolore che la scomparsa di Gino mi provoca dentro. Non le trovo perché non possiamo più cercarle insieme. Addio caro Gino”. Cordoglio per la morte di Gino Strada espresso anche dal Governatore Vincenzo De Luca… “Con l’improvvisa scomparsa di Gino Strada l’Italia perde una personalità che ha speso tutta la sua vita a difesa dei diritti umani fondamentali, in particolar modo attraverso la cura delle vittime civili delle guerre. Lo ricordiamo per questo con grande stima ed enorme rispetto. Le nostre condoglianze alla famiglia e a tutta la comunità di Emergency di cui Gino Strada è stato fondatore e che, siamo certi, continuerà la sua opera in nome dei valori di umanità e solidarietà”.