A Salerno si vota chi dice De Luca - Le Cronache
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A Salerno si vota chi dice De Luca

A Salerno si vota chi dice De Luca

di Andrea Pellegrino

In un post (su Facebook) di Vincenzo De Luca forse si ha tutto il senso della politica salernitana. L’argomento naturalmente è il Pd, con i suoi risultati congressuali, le conseguenti polemiche e il caso nazionale sollevato da Cuperlo. De Luca sulla sua bacheca scrive: «Congressi Partito democratico a Salerno. 2009: Bersani 71%. 2013: Renzi 71,3%. Allora?». Bella domanda, seppur forse un’unica risposta c’è, almeno per alcuni. Se ieri Salerno era la città più bersaniana d’Italia ed oggi è tra quelle più renziane del Paese una ragione c’è. L’elettorato, in questo caso i militanti del Pd di Salerno, probabilmente seguono pedissequamente ciò che arriva da altri, o meglio da Vincenzo De Luca. Se avesse deciso di sostenere Cuperlo, l’ex capo staff di D’Alema avrebbe sicuramente ottenuto la medesima percentuale incassata ad oggi da Matteo Renzi. Insomma cambiando l’ordine dei fattori la cosa certa, a Salerno città, è che il risultato non cambia. Forse le uniche curiosità portano a voler scoprire chi sia l’unico tesserato del circolo di Parco Arbostella che ha scelto Cuperlo. O quei venti che su 1400 hanno scelto il candidato di Bersani e D’Alema. Forse non si scopriranno mai così come con molta probabilità il ricorso di Cuperlo per annullare la convenzione di Salerno non andrà in porto. Non fosse altro che al di là dei numeri e delle valutazioni che soggettivamente si possono trarre, quei verbali, circolo per circolo, sono stati vidimati dai presenti di ogni mozione. Entro giovedì si dovrebbe sapere cosa accadrà, seppur dal comitato di Cuperlo, dopo l’annuncio di domenica, le notizie filtrano con il contagocce. «L’unico vero motivo di contestazione percepito è il mancato gradimento del voto. Non sembra un argomento», dice De Luca a poche ore dal primo post sulla sua pagina Facebook. Come dargli torto: alla fine dalla sua ci sono i numeri. Per il resto, nessuno scandalo. Nel tempo Salerno è stata la città più socialista d’Italia, quella più progressista, poi quella bersaniana ed oggi renziana. Domani? Abbiamo tempo fino alle elezioni regionali.