A Salerno l’Arena diventa Blues - Le Cronache
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A Salerno l’Arena diventa Blues

A Salerno l’Arena diventa Blues

Grande successo di critica e pubblico per la XV edizione del Campania Blues Festival di Domenico Spena. Sold out per la maratona musicale che ha presentato il meglio delle formazioni emergenti in Italia

Di Gaetano Del Gaiso

Un successo straordinario quello registrato dalla XV edizione del Campania Blues Festival. La kermesse dedicata al blues e alla soul music più longeva del Sud Italia si è riconfermata, anche quest’anno, come uno degli appuntamenti più seguiti, partecipati e condivisi non soltanto dell’estate salernitana, ma anche dell’estate di molte altre regioni d’Italia, grazie a una delle novità proposte in cartellone per questa edizione speciale post-covid. Il festival svoltosi nell’ambito della XXXII edizione del Premio Charlot, con il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Salerno, infuocando le serate dell’Arena del Mare di Salerno,  ha visto impegnati, nella sua organizzazione, il suo fondatore, Domenico Spena, il fotografo professionista Riccardo Piccirillo e il performer anglo-napoletano Robert James Ucciero, ideatore del progetto “Blues Highway”, che ha portato sul palco del Campania Blues Festival band emergenti provenienti da diverse regioni d’Italia per proporre la loro idea di blues. La prima giornata del Festival, quella dell’8 Agosto, si è chiusa con un clamoroso “sold out”, scivolando dolcemente sulle corde delle chitarre di Peppe ‘O Blues – che, per l’occasione, ha festeggiato i trent’anni della sua band, gli Hell’s Cobra -, di Paolo Bonfanti, il cui nome è diventato gonfalone del blues nostrano in ambito internazionale, e di Dany Franchi, giovanissimo bluesman genovese considerato già come uno dei migliori musicisti della sua generazione. I tre chitarristi, che si sono esibiti sul palco del festival nel corso della ‘Night of the guitars’, hanno proposto al loro pubblico idee di blues straordinariamente convergenti nella loro raffinata divergenza, divertendosi nell’indulgere in peculiari commistioni linguistiche che sono, infine, confluite in un’unica, grande, divertentissima jam session, che ha totalmente galvanizzato il pubblico del festival, quella sera. Ospiti, invece, della seconda serata della kermesse, i Boogie Bombers, gruppo power blues di origini torinesi e Noreda Graves, considerata una delle voci più apprezzate d’America. Esibitasi in compagnia della sua band, con la partecipazione straordinaria del chitarrista Luca Giordano, Noreda, lanciandosi in una performance brillante e disarmante in quanto a eleganza, ricercatezza, pulizia e aggressività, ha mandato in visibilio il pubblico del festival che non ha potuto che alzarsi dalla propria sedia e scuotere i fianchi al suono di brani come “Dr. Feelgood”, “I feel good” e “Purple Haze”, preparando il terreno agli altrettanto esplosivi Boogie Bombers, che con il loro power blues e un repertorio composto principalmente da brani inediti composti dalla band, hanno posto un aureo sigillo sulla serata finale del festival a suon di riff poderosi e voci ruggenti. Come già scrivevamo in precedenza, ad aprire le due serate della rassegna, sette band provenienti da regioni quali il Lazio, la Campania, la Lombardia, la Puglia ei l Piemonte, ospiti del progetto “Blues Highway”, invitate ad esporre il proprio talento sul palco dell’Arena del Mare e dando vita a, quella che spero sia, una preziosa occasione per le nuove generazioni di musicisti di poter finalmente divulgare il proprio messaggio e la propria idea di musica e di blues. Si sono esibite, sul palco della XV edizione del Campania Blues Festival: la Low Town Blues band (Piemonte), la Mustang Blues Band (Lazio), Black Cadillac Blues (Campania), DLD Trio (Campania), Katy Lady Blues (Lombardia), Taccona Blues Band (Lombardia) e Rainbow Bridge (Puglia).