- Troppi contagi al Virtuoso, il sindaco Napoli sospende le attività didattiche in presenzaPubblicato 9 ore fa
- Traffico di stupefacenti, blitz all’alba. Arrestate 47 personePubblicato 20 ore fa
- Lutto nel mondo del calcio, è morto Lamberto Leonardi. Allenò la Salernitana di TroisiPubblicato 1 giorno fa
- Gruppo Gallozzi si espande a Nord, Gf Logistic apre a ParmaPubblicato 1 giorno fa
- Artigianfi Consorzio Artigiano di Garanzia Fidi: inammissibile l’atto di citazionePubblicato 3 giorni fa
- Tamponi salivari dal1 marzo ai centri VerrengiaPubblicato 3 giorni fa
- Dziczek dimesso dal Mazzoni di Ascoli. Ora a Roma per accertamentiPubblicato 4 giorni fa
- Ad Ascoli la prima vittoria nel girone di ritorno, ma quanta paura per DziczekPubblicato 5 giorni fa
- L’errore fatale di CutoloPubblicato 5 giorni fa
- Deviazione Fusandola, a giudizio anche la compagna di De LucaPubblicato 5 giorni fa
A giudizio il sindaco Chiola e altre 9 persone

di Pina Ferro
di Pina Ferro Avrebbero attestato la sussistenza di residui attivi inesistenti o comunque in misura diversa da quelli effettivamente riscontrabili: in dieci il prossimo 29 marzo compariranno dinanzi ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno. Ieri mattina, il giudice per le udienze preliminari, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, ha rinviato a giudizio: Alessando Chiola (sindaco in carica), Ludovico Buonomo (vicesindaco), Grazia Dello Stritto (assessore), Angelica Montella, Vito Montella (consigliere) e Roberto Verrioli; e i tecnici Ferruccio Della Corte (settore finanziario), Vito Grasso, Aniello Palo e Donato Mandia (già coinvolto anche in altro procedimento con l’accusa di concussione e di corruzione). I reati contestati si riferiscono alla giunta precedente all’attuale presso il comune di Montecorvino Pugliano, anche se alcuni degli indagati sono in carica. Secondo i capi d’imputazione i quattro tecnici: in qualità di funzionari e responsabili di settore del Comune di Montecorvino Pugliano avrebbero falsamente attestato, che per l’esercizio finanziario 2017 non risultavano debiti fuori bilancio di propria competenza. Per la pubblica accusa, l’ex esecutivo unitamente a Della Corte quale funzionario della ragioneria che apponeva il visto alle tre delibere finite sotto la lente della magistratura, avrebbero attestato una maniera non veritiera l’insussistenza di debiti fuori bilancio al fine di occultare il considerevole disavanzo di amministrazione successivamente accertato e certificato dal commissario ad acta, nella delibera del 19 ottobre del 2018. Ora tutti e dieci affronteranno il processo.