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Quei terribili novanta secondi di inferno

Anche Claudio Gubitosi, patron del Giffoni Film Festival, ha inviato una nota con i suoi ricordi di quel periodo.
Di quei terribili novanta secondi di inferno ricordo il boato. E poi il silenzio di polvere, attonito e sordo. Era una domenica di fine novembre ma la temperatura era alta e il cielo rosso. Era il 1980. Erano le 19.34. La memoria del terremoto del 23 novembre, il sisma che fu poi denominato dell’Irpinia, è come un taglio di cesoia. Perché quella tragedia rappresenta per tutti noi della Campania, e più in generale del Mezzogiorno d’Italia, un evento spartiacque. Nella nostra coscienza e nella nostra mente c’è un prima ed un dopo. Prima del terremoto e dopo il terremoto. Anche per me è stato così. Negli anni successivi, quando ti capitava di raccontare un episodio qualunque, la prima domanda era: ma è successo prima o dopo il terremoto?
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