Donatella Di Pietrantonio: la magia della lettura - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Donatella Di Pietrantonio: la magia della lettura

Donatella Di Pietrantonio: la magia della lettura

Bagno di folla al Liceo Scientifico “R.Caccioppoli” di Scafati per la dominatrice del LV Premio Campiello che ha incontrato oltre 500 alunni donandosi generosamente alle loro domande su “L’Arminuta”

 

Di Sara D’Anna

      Luisa Langella

Uno degli incontri con l’autore più attesi di sempre da noi studenti ha inizio. La vincitrice della 55esima edizione del premio Campiello e autrice del romanzo “L’Arminuta”, Donatella Di Pietrantonio, si presenta al liceo scientifico Renato Caccioppoli di Scafati. “Una che sa scrivere. È alta letteratura, questa”. A rompere il ghiaccio, le parole del nostro preside accolte con entusiasmo e insolito silenzio. Un entusiasmo che va al di là del “Che bello mi salto tre ore di lezione” e ha accompagnato tutte le parole, dalla prima all’ultima. Forse per i temi trattati, la trama avvincente, i personaggi ai quali è difficile non affezionarsi, forse lo stile. L’Arminuta non ha potuto fare a meno di contagiare anche i più scettici. Si parla di amore, maternità, vuoti, adozioni, di madri e figlie. Dell’essere mamma e di fare la mamma. “Ho sempre avuto bisogno di descrivere il rapporto madre-figlia”. Così, la scrittrice, un po’ commossa, parla del suo libro e del rapporto con la sua, di mamma. “Lavorava nei campi, era sempre presente ma non mi coccolava mai”. Forse questo ci ha avvicinato all’Arminuta. Quel legame affettivo con i nostri genitori di cui la nostra generazione sembra mancare.  Lo stile semplice e chiaro ha reso la lettura più scorrevole e ai tanti alunni a cui il romanzo è stato praticamente imposto, alla fine è piaciuto davvero. È difficile non immedesimarsi, vivere con i personaggi dalla prima all’ultima scena. Salire con l’Arminuta, giovanissima protagonista del romanzo, le scale di quella casa di campagna, così lontana dalla realtà che aveva vissuto fino a quel momento, per incontrare una famiglia che non conosce ma che è la sua. “È un romanzo di opposti e polarità”. Il resto lo lasciamo alla lettura. Sfondo del romanzo, l’Abruzzo. “Si stende sulla pagina da solo, più di quanto io voglia”. Spesso i ragazzi della nostra età pensano ad un futuro all’estero. La voglia di partire e allontanarsi dall’abitudine è all’ordine del giorno e anche quando tutto sembra sistemarsi in un dove, la valigia dei sogni non è mai chiusa definitivamente. “Arriverà il momento in cui la nostalgia sarà più forte della voglia di partire “. Nostalgia di una terra che fa parte di noi, è nei nostri modi di fare e di pensare. Ci riporta a quell’infanzia che farà per sempre parte di noi. A volte capita di usare involontariamente il dialetto dimenticando che è patrimonio del nostro territorio, delle nostre origini, della nostra famiglia. Ci riporta alla nostra vera essenza. Spesso non ci facciamo caso ma siamo noi. “Ho sempre portato con me l’Abruzzo “ .“Ritornando dai miei viaggi, mi ci sono rivista, nel mio Abruzzo” . Portare così tanti ragazzi ad appassionarsi alla lettura è un grande risultato ottenuto anche grazie alla collaborazione tra il nostro istituto e l’Einaudi, che ci sembrava doveroso ringraziare. Vari sono stati gli “omaggi” delle classi al romanzo e alla sua autrice. Stupisce la creatività degli studenti impegnati nella realizzazione dei più disparati lavori, da booktrailers a trasposizioni comiche della trama ed è bello vedere  ragazzi con voglia e coraggio di fare. Non basterebbe un articolo per raccontare la magia di questa giornata. Alla fine dell’incontro, la si può vedere negli occhi di tutti, quella scintilla di stupore infantile di quando si assiste a qualcosa di magico.