«Uno strumento nelle mani di Dio», è così che tutti vogliono ricordare Luca De Sio, l’affermato dee jay che si è spento lo scorso giovedì all’ospedale di via San Leonardo in seguito ad un infarto. Ieri alle 17.00, la Chiesa di Santa Croce a Torrione ha accolto la sua salma per celebrarne il rito funebre. “Testardo e deciso, generoso e fiducioso, un uomo ancora bambino”- queste le parole spese dalla folla giunta lì per rivolgergli un ultimo saluto. “Beguine”- come era meglio conosciuto- è stato una guida per molti giovani che a lui si sono rivolti per essere indirizzati nella ricerca di nuove sonorità. Un appellativo che riprende il nome dello storico negozio di dischi, aperto nel 1980 in via Michelangelo Schipa. “Era persona squisita”- così lo ha ricordato un parente, Marco Landi. Una perdita incolmabile per la moglie e le due figlie, oltre che per gli innumerevoli amici e conoscenti, che il parroco ha pensato di consolare con una dolce citazione: “Non si vede bene che con gli occhi del cuore”; questo per ricordare a tutti che Luca può e deve vivere nei cuori di chi lo amava. Un’omelia significativa e profonda, seppure breve, che è riuscita a commuovere tutti coloro che avevano a cuore la sua persona e che proprio non riescono a trovare giuste ragioni per questa morte così precoce. «La musica è il messaggio più grande che lui lascia»- così il parroco ha chiuso la sua omelia, invitando tutti i presenti a ricordare Beguine nel modo in cui lui avrebbe voluto lo facessero: cantando e suonando. «Trasformate la vostra vita in una canzone, e lui sarà lì a cantare con voi». Una Chiesa gremita di gente, non può che essere il degno omaggio per chi è riuscito a dare forma e suono alle emozioni di chi lo seguiva e ad entrare nel suo cuore. Oggi di Beguine nessuno ne vedrà più il sorriso, ma potrà sentirlo ancora suonare. Sulla bara dei fiori, sui volti solo lacrime, nei cuori un indimenticabile melodia. Maria Rainone
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