Povera Madonna delle Grazie costretta a fare lo slalom tra le macchine - Le Cronache
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Povera Madonna delle Grazie costretta a fare lo slalom tra le macchine

Povera Madonna delle Grazie costretta a fare lo slalom tra le macchine

di Monica De Santis

Festa grande nel centro storico per la Madonna delle Grazie, che dopo due anni è tornata in processione. Dopo una giornata di Messe e preghiere, ieri alle 18,30 la mamma di tutte le mamme è uscita dalla chiesa a lei dedicata per attraversare le vie del centro più antico di Salerno. Un’uscita dalla chiesa insolita.

Perché a portare la Madonna delle Grazie, questa volta non erano solo i portatori, con loro, infatti, anche le donne della comunità. Un gruppo di signore che hanno accompagnato la statua dall’altare fino all’uscita della chiesa per poi lasciarla nelle mani dei portatori. Prima tappa davanti alla casa albergo per anziani, che si trova a pochi metri dalla chiesa. Una preghiera per tutti gli ospiti ed una benedizione, poi su in salita fino a via De Renzi, per poi tornare indietro e passare per il giardino della Minerva. Si scende per via Tasso e qui la situazione si fa difficile.

Nella strada già di per sé non larga i portatori hanno incontrato non poche difficoltà a causa delle macchine parcheggiate su entrambi i lati. Un vero e proprio slalom cercando di tenere ben salda la statua. Una fatica doppia per questi uomini che per devozione portano in spalla la Madonna. E di certo il caldo non ha aiutato. Diverse le critiche da parte dei fedeli, che hanno partecipato alla processione contro la polizia municipale e il Comune di Salerno, che, pur conoscendo bene il percorso che si sarebbe fatto con la statua, non hanno provveduto né ad inviare una pattuglia a controllo e ne tanto meno a liberare la strada così da consentire un passaggio più agevole. Solita disorganizzazione tipica della nostra città. Arrivati alla scalinata de La Lama, si torna indietro, direzione via Monti, poi via Lanzalone, ed ancora Largo Campo, via Da Procida, via Dei Mercanti e via Duomo. L’arrivo poi in cattedrale dove c’è don Michele ad accogliere la statua che entra in Duomo per un’altra benedizione. Poi il rientro verso la chiesa intorno alle 21.