“Psicarchia”, il saggio di Paolo Vocca - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

“Psicarchia”, il saggio di Paolo Vocca

Usiamo soltanto il 10% della nostra mente. «E’ come guidare un’auto da 300 km/h camminando sempre in “prima”» le parole dell’autore del saggio, Paolo Vocca.  
E’ stato presentato presso Palazzo Sant’Agostino a Salerno, il saggio “Psicarchia” scritto dall’avvocato Paolo Vocca. Il libro accompagna il lettore in uno straordinario viaggio sulla mente umana. Un percorso tra le misteriose capacità intellettive, abbinato ad una costante ricerca di idee e tecniche volte a potenziare tutte le capacità della mente, potenzialità che l’uomo custodisce e raramente riesce a sfruttare.
«Psicarchia non vuol essere una nuova scienza alternativa o complementare alla psicologia o alla psichiatria, in realtà è uno stato, una modalità di funzionamento del nostro essere – racconta Paolo Vocca – attraverso principi, idee e tecniche contenute in questo libro, abbiamo affrontato questo viaggio all’interno di noi stessi, alla conoscenza di noi stessi. “Uomo conosci te stesso e conoscerai l’universo degli dei”, era il motto contenuto nell’oracolo di Delfi, ebbene penso che quel monito sia ancora attuale. Ancora oggi noi dobbiamo conoscere realmente noi stessi e la “psicarchia” ha intenzione di affrontare questo fantastico viaggio alla ricerca di noi stessi e delle nostre possibilità – ha proseguito l’autore del saggio Paolo Vocca, parlando dell’approccio di un lettore al libro e nella vita – probabilmente il lettore tipico di questo libro dovrebbe essere una persona insoddisfatta, come capita a tante persone, insoddisfatti perché non riusciamo a trovare per conoscere realmente noi stessi. Psicarchia non è una teoria, non è fumo e non sono soltanto parole, è una raccolta di evidenze, quello che effettivamente noi siamo, è l’analisi di come ci comportiamo e del perché poniamo in essere determinate azioni – ha proseguito l’avvocato Paolo Vocca – la scienza ci dice che noi usiamo soltanto il 10% della nostra possibilità mentale. C’è un altro 90% a cui è difficile accedere, una percentuale che nasconde un potenziale enorme. Io dico sempre che è come guidare un’auto che può raggiungere i 300 chilometri orari ma noi non ingraniamo mai la seconda marcia. In questo modo, non solo non sfruttiamo mai il potenziale che abbiamo, ma facciamo anche del male alla nostra “macchina” e facciamo sì che si guasti e deteriori prima del tempo. Sono le sensazioni, le emozioni e i pensieri a rappresentare le chiavi d’accesso per entrare nel 90% nascosto. Al “volere” ed al “potere” nella nostra vita dobbiamo accompagnare anche l’agire ed il conoscere, solo così sapremo apprezzare noi stessi».